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Ipertensione: ecco perché l’elettroagopuntura può funzionare

Stimola la produzione di molecole oppioidi nel cervello che abbassano la pressione

Date una “scossa” alla pratica più famosa della medicina tradizionale cinese e otterrete una nuova e promettente terapia per tenere a bada l’ipertensione. Si chiama “elettroagupuntura” e consiste nell’applicazione di debolissime e innocue correnti elettriche agli aghi normalmente infilati nella pelle nella pratica dell’agopuntura. Testata sui topi nei laboratori dell’Università della California a Irvine, questa tecnica ha dimostrato di abbassare la pressione del sangue stimolando la produzione di particolari molecole oppioidi nel cervello.

I risultati dell’esperimento, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, potrebbero aprire le porte ad una prima sperimentazione clinica sull’uomo.

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Il segreto dell’efficacia dell’elettroagopuntura sembra risiedere nella stimolazione ripetitiva degli agopunti: gli effetti si fanno sentire fin dentro la regione del cervello deputata al controllo della pressione, il tronco encefalico, dove vengono “accesi” i geni per la produzione delle encefaline, tra le molecole oppioidi più importanti nel nostro organismo. Nei topi, questo effetto si è mostrato abbastanza duraturo, tanto da persistere per almeno tre giorni dopo la stimolazione.

Se gli stessi risultati venissero confermati anche dagli studi sull’uomo, allora si potrebbe provare a sviluppare una nuova terapia antipertensiva basata sull’elettroagopuntura, un metodo alternativo che a differenza dei farmaci potrebbe controllare la pressione senza il rischio di pesanti effetti collaterali.

 

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