Salute

I cani percepiscono se stiamo male

Labrador e bastardini sono in grado di capire quando gli umani sono in difficoltà e «fiutano» le malattie

Sono tantissimi i cani che, di fronte al loro padrone privo di conoscenza, hanno dato l’allarme e fatto chiamare i soccorsi.

• Le razze più in gamba. I San Bernardo sono capaci di sfidare neve e temperature polari per andare a scovare sciatori usciti fuori pista. I cani bagnino, dai Terranova ai Labrador, vengono utilizzati per riportare a riva i bagnanti in difficoltà. E i quattrozampe della Protezione civile sono in grado di trovare persone seppellite sotto le macerie.

Gruppo San Donato

• Come ci riescono? «Soprattutto grazie al loro portentoso udito (riescono a percepire gli ultrasuoni) e grazie al loro olfatto, cento volte più potente di quello umano», spiega la veterinaria Valeria Costa. Proprio questo formidabile fiuto ha aiutato alcuni cani a salvare la vita ai loro padroni che non sapevano di essere ammalati, spingendoli a consultare un medico.

• Gli studi scientifici. Qualche anno fa, per esempio, sulla rivista scientifica Lancet, si parlò di una cagnetta che annusava con insistenza una macchia scura sulla gamba della sua padrona. D’estate cercava addirittura di morderla in quel punto. Allarmata, la signora si rivolse al medico: si trattava di un melanoma.
Da allora sono stati studiati alcuni altri casi di cani che sembravano in grado di riconoscere diverse malattie (della pelle, dei reni, dei polmoni o del seno) annusando la pelle, l’urina e l’aria espirata dai pazienti.
Tempo fa la Bbc ha mandato in onda un documentario su questo argomento: i quattrozampe, durante le riprese, annusavano in continuazione un cameraman. La diagnosi rivelò, poi, che anche lui aveva un melanoma.

• Angeli a quattro zampe. Senza arrivare al tumore, chiunque abbia avuto dei cani sa che questi animali sanno captare quando il loro padrone non si sente bene. Non appena percepiscono il suo malessere, lo leccano, scodinzolano, guaiscono. Come se volessero prendersi cura di lui.
«La spiegazione di questo comportamento va ricercata nel fatto che i cani hanno una sfera non solo sensitiva ma anche affettiva particolarmente sviluppata», dice Costa.
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Ultimo aggiornamento: 31 maggio 2010

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