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Gotta: cause, sintomi e cure

Si tratta dell'artrite più frequente e dolorosa, che colpisce articolazioni e tessuti. Il reumatologo Leonardo Punzi spiega quali sono i fattori scatenanti e i trattamenti possibili

Ne hanno sofferto Carlo Magno, Luigi XIV e Leonardo Da Vinci ma è una patologia reumatica tutt’altro che dimenticata: dagli studi epidemiologici, infatti, emerge che la gotta è ancora oggi molto diffusa, tanto da rappresentare l’artrite più frequente e dolorosa nell’uomo.

Leonardo Punzi, professore di Reumatologia e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Reumatologia presso Azienda Ospedaliera Università di Padova, spiega quali sono i fattori scatenanti di questa malattia, i sintomi e le cure possibili.

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Cos’è la gotta?

La gotta è una malattia reumatica, dovuta a un eccesso di acido urico nel sangue e nei tessuti (iperuricemia). Questa eccedenza comporta un deposito di urato, che causa a sua volta la formazione di cristalli, responsabili di una reazione infiammatoria molto potente a carico delle articolazioni e dei tessuti.

Ma cos’è l’acido urico?

L’acido urico è una sostanza di “scarto” che per il 20% deriva dalla digestione di alimenti ricchi di purine e per l’80% dalla sintesi degli acidi nucleici presenti nelle cellule dell’organismo. La maggior parte dell’acido urico viene filtrato attraverso i reni ed eliminato con le urine, mentre il resto confluisce nell’intestino e viene scartato mediante le feci.

Quindi l’iperuricemia è la causa principale della gotta?

Sì, l’iperuricemia può causare la gotta, sebbene non tutte le persone che presentano un eccesso di acido urico nel sangue sviluppano questa patologia. Negli adulti, cioè dai 18 anni in poi, il valore “normale” di acido urico nel sangue è di 6 mg/dl: se i livelli superano questo parametro, è presente iperuricemia ed è probabile che si formino i cristalli di urato, responsabili della gotta.

Ma quali sono le cause dell’iperuricemia?

I motivi per cui abbiamo un aumento di acido urico nel sangue possono essere di tipo genetico o legati a difetti di eliminazione renale dell’acido urico. A ciò si può associare un’alimentazione incongrua, dovuta al consumo sregolato di alimenti ricchi di purine, e l’assunzione di alcuni particolari farmaci come i diuretici, largamente utilizzati come antipertensivi.

Ci sono delle persone a rischio?

Le persone maggiormente a rischio sono quelle ipertese, diabetiche e obese.

Qual è l’incidenza della gotta?

L’iperuricemia si riscontra nel 20% della popolazione, mentre la gotta è valutabile intorno al 2%. Come dimostrano i dati, non tutti gli iperuricemici si ammalano di gotta e ciò è dovuto principalmente alla correzione degli stili di vita e a un tempestivo intervento per abbassare i livelli di acido urico nel sangue. Per quanto riguarda la diffusione di questa malattia articolare, va detto che prima della menopausa le donne generalmente non ne sono colpite perché gli estrogeni favoriscono l’eliminazione dell’acido urico a livello renale mentre dopo la menopausa il rischio di contrarre la gotta è tale e quale a quello degli uomini. Questa patologia colpisce soprattutto gli over 65.

Sintomi?

La gotta è l’espressione articolare dell’iperuricemia ed è caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite. Il dolore delle articolazioni insorge soprattutto di sera e ha il suo acme nella notte, si presenta in modo acuto e si sviluppa nell’arco di 6-12 ore. Il primo attacco si associa a un rossore intenso e a un forte calore, terminato il quale la pelle rimane quasi ustionata. L’articolazione più frequentemente colpita è quella dell’alluce, tanto che circa tre/quarti dei pazienti con gotta hanno le prime manifestazioni in questa parte del piede (è per questo motivo che i latini chiamavano questa malattia “podagra”).

Oltre all’alluce, la gotta colpisce anche altre articolazioni?

Sì, può colpire anche il ginocchio, le mani, i gomiti, i polsi, le caviglie e le dita.

L’iperuricemia può essere correlata ad altre malattie?

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’iperuricemia può non solo causare la gotta ma aumentare anche il rischio di mortalità per cause cardiovascolari e di ictus. Non solo: favorisce l’insorgenza del diabete e ha effetti negativi sulla pressione arteriosa e sulla funzionalità renale.

Quali sono i metodi per diagnosticare la gotta?

Per diagnosticare la gotta bisogna innanzitutto sottoporsi agli esami del sangue, per verificare i livelli di acido urico e, di conseguenza, capire se è presente iperuricemia. In secondo luogo, lo specialista può aspirare il liquido sinoviale presente nell’articolazione e analizzarlo al microscopio: in questo modo si scopre se ci sono o meno i cristalli di urato.

Come si cura la gotta?

In presenza di gotta, la prima preoccupazione è spegnere l’infiammazione: il farmaco più indicativo per fare ciò è la colchicina, che si somministra a basse dosi (perché può provocare disturbi gastrointestinali). Se la persona è intollerante a questo medicinale, il medico può prescrivere antinfiammatori non steroidei (FANS) oppure farmaci corticosteroidei per tre/quattro giorni.

Quando l’attacco acuto sta passando (e con esso anche l’infiammazione), bisogna curare l’iperuricemia, cercando di ridurre i livelli di acido urico: lo specialista può optare per farmaci in grado di inibire la sintesi dell’acido urico (come, ad esempio, l’allopurinolo o il febuxostat) o di favorirne l’eliminazione per via urinaria con farmaci uricosurici. Di questi ultimi, sono attualmente disponibili in Italia nuove molecole, quali il lesinurad.

Il trattamento ipouricemizzante deve essere intrapreso inizialmente a basse dosi perché non si conoscono le reazioni del paziente, per poi aumentarle gradualmente fino a raggiungere i 6 mg/dl di uricemia: questo avviene per un periodo di circa 6 mesi.

Quindi nel giro di sei mesi la malattia regredisce?

Sì, la malattia regredisce e quando i livelli di uricemia sono stabilizzati la persona non avrà più il disturbo.

Si può usare il ghiaccio per spegnere l’infiammazione?

Durante l’attacco acuto, questa è una precauzione molto utile ed efficace: possiamo appoggiare il ghiaccio, sempre avvolto in un tessuto, sull’articolazione colpita e più dolente per brevi periodi di tempo.

Se monitoro e stabilizzo i livelli di acido urico nel sangue, è possibile che questi nel tempo risalgano?

Se una persona cura l’iperuricemia e non esistono altri fattori che influenzano negativamente i livelli di acido urico, il disturbo non si ripresenta. Se, però, quel paziente è costretto ad assumere farmaci antipertensivi per abbassare la pressione arteriosa, è possibile che si verifichi nuovamente un’alterazione di acido urico e si ripresenti l’iperuricemia. Per monitorare la situazione, è meglio sottoporsi a controlli annuali.

Si può prevenire la gotta?

La gotta è una malattia prevenibile. Se una persona sa di avere iperuricemia, può attuare alcuni accorgimenti: bere almeno due litri al giorno di acqua, evitare i superalcolici, seguire una dieta bilanciata e mantenere il peso corporeo entro i limiti consigliati.

Per scoprire quali sono i cibi da limitare o evitare in caso di gotta, sfogliate la nostra gallery.

Chiara Caretoni

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