Salute

Estate e allergie: i consigli degli esperti per gestirle

Da quelle cutanee a quelle respiratorie, passando per quelle alimentari, fino a quelle degli occhi, possono presentarsi tutto l'anno

Da quelle cutanee a quelle respiratorie, passando per quelle alimentari, fino a quelle degli occhi, numerose sono le allergie che possono presentarsi durante l’anno. Nei mesi più caldi riguardano in media 1 italiano su 4. Ecco perché riconoscerle, controllarle, ma soprattutto gestirle, è importante per non rinunciare alle tanto attese e meritate vacanze. Come? Ce lo spiegano gli esperti.

Estate e orticaria

Si stima che durante il periodo estivo circa 1 milione di persone presentino almeno un episodio di orticaria acuta (pomfi, lesioni cutanee migranti eritemato-edematose e pruriginose). In cima alle motivazioni c’è la sudorazione che aumenta il prurito, seguita dai raggi solari e l’acqua di mare che irritano la cute, dalla temperatura elevata che provoca l’insorgenza di sintomi cutanei, oltre ai fattori dietetici (maggior consumo di pesche, fragole, crostacei, coquillage e vino). Anche l’applicazione di cosmetici estivi (olii per capelli, creme o filtri solari) può determinare un’orticaria da contatto che può rimanere localizzata oppure estendersi.

Gruppo San Donato

«Per ridurne il rischio suggerisco di fare docce con acqua dolce subito dopo il bagno in mare, – spiega Gian Luigi Marseglia, Presidente della Società Italiana di Allergologia Pediatrica (SIAIP) e Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo – proteggere la cute con cappelli e magliette, soprattutto durante le ore più calde. Anche a tavola è importante evitare l’assunzione di cibi ricchi in istamina e/o istamino-liberatori che potrebbero indurre o peggiorare la sintomatologia cutanea».

Occhio a prodotti, abbigliamento e tatuaggi

Tra i prodotti più comunemente incriminati per l’insorgenza di allergie da contatto, ci sono gli emulsionanti a base di cera di lana, gli idratanti a base di urea, i prodotti ad alto contenuto di glicole di propilene, le soluzioni profumate, oltre a quelli che rilasciano formaldeide e a quelli naturali, soprattutto se fotosensibilizzanti. «È bene prestare attenzione alla composizione dei tessuti per abbigliamento. La formaldeide e le resine presenti negli abiti sotto l’etichetta o le colle per il fissaggio degli accessori possono causare sensibilizzazione e dermatite da contatto» sottolinea Marseglia.

Da non sottovalutare anche i tatuaggi temporanei all’henné. «Questa sostanza, se presente in forma non ossidata e a concentrazioni non note, è in grado di indurre sensibilizzazione cutanea anche alla prima applicazione o durante il ritocco del tatuaggio. La riesposizione può provocare l’insorgenza di dermatite da contatto che si manifesta con eritema, papule, vesciche talora essudanti, intenso prurito nell’area di applicazione» continua l’esperto.

Allergie sulla pelle

Malattia infiammatoria cronica, la dermatite atopica migliora generalmente per azione dei raggi ultravioletti, esercitando un’azione battericida e riducendo lo stato infiammatorio cutaneo, sommati ai benefici dall’acqua di mare per la presenza di minerali quali cloro, bromo, calcio, magnesio e iodio. Per massimizzare i risultati Marseglia consiglia di protrarre l’esposizione solare per almeno tre settimane, prediligendo località dal clima secco per limitare l’eccessiva sudorazione. Questo perché, come spiega, il sudore, la salsedine e l’esposizione solare potrebbero infatti peggiorare le lesioni cutanee, favorendo l’insorgenza e il mantenimento di uno stato infiammatorio.

La protezione della cute dagli effetti nocivi dei raggi UV è quindi fondamentale, a partire dai cappelli e dalle magliette. «Evitate anche di tenere a lungo il costume bagnato poiché gli sbalzi termici possono favorire il prurito e preferite usare costumi di cotone e privi di cuciture, che potrebbero irritare la cute ipersensibile» conclude.

Punture di insetto e medusa

Gli insetti colpiscono ogni anno milioni di italiani. Alcuni sviluppano reazioni allergiche sistemiche, altri no. Inoltre, le spiagge, le coste e il mare, espongono al morso di meduse il cui contatto induce una reazione irritativa nella zona lesa, caratterizzata da sintomatologia molto dolorosa. «Non tutte le reazioni irritative hanno come rischio quello di una possibile risposta anafilattica, che fortunatamente resta un evento raro soprattutto in età pediatrica. Per le punture di meduse – interviene Sara Manti, Ricercatore in Pediatria, Università degli Studi di Messina – è bene evitare il grattamento, lavando via il veleno, rimuovendo i tentacoli dalla cute con acqua di mare e applicando sulla pelle un gel astringente al cloruro d’alluminio. Dimentichiamoci invece i prodotti a base di ammoniaca o i rimedi naturali quali urina, pietre calde o sabbia: potrebbero aumentare invece lo stato irritativo».

Attenzione al cibo crudo

Nella stagione estiva, per via di un maggiore consumo di cibi ricchi in istamina e/o istamino-liberatori quali frutta fresca di stagione, pesche, albicocche, susine, pesce, crostacei ecc, si registra un aumento dell’incidenza delle allergie alimentari.

«L’assunzione di questi alimenti, soprattutto se crudi, pone il paziente a più alto rischio di ingestione di parassiti allergizzanti, scatenando diverse reazioni, dall’orticaria allo shock anafilattico. È facile che le alte temperature alterino i cibi – conclude Manti – e se i processi di conservazione e la preparazione non sono adeguati, l’eventualità d’intossicazione alimentare è elevata».

Allergie agli occhi

L’allergia oculare interessa oltre il 20% della popolazione. Tra le forme più comuni distinguiamo le congiuntiviti allergiche intermittenti e persistenti. Durante la stagione estiva è molto diffusa la recrudescenza di quella primaverile, malattia potenzialmente grave, che colpisce più frequentemente il sesso maschile, con esordio tra i 6 e i 7 anni (fotofobia, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo, prurito e secrezione oculare). L’esposizione protratta ai raggi solari, all’acqua di mare o di piscina, la sabbia, possono indurre o accentuare questo tipo di allergia agli occhi.

«Al fine di prevenire o alleviare la congiuntivite allergica è opportuno rispettare alcune semplici regole igieniche e comportamentali come quella di lavare frequentemente le mani – aggiunge Michele Miraglia Del Giudice, prof. Associato di Pediatria, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli – evitare di sfregare gli occhi, usare lacrime artificiali, bere molta acqua per prevenire la disidratazione del corpo vitreo, adoperare appositi occhialini, indossare sempre durante l’esposizione solare lenti specifiche. Inoltre, indossare un cappello a tesa larga può servire a proteggere al meglio gli occhi da superfici riflettenti come acqua e sabbia».

Il cambiamento climatico influenza il calendario pollinico

Grazie all’esposizione solare e al mare, le patologie allergiche quali rinite e asma migliorano proprio nei mesi estivi poichè le alte temperature riducono la concentrazione di allergeni. Il soggiorno nelle località marine dal clima temperato rappresenta infatti un innegabile vantaggio per i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche che risultano estremamente sensibili agli sbalzi termici.

«I cambiamenti climatici hanno inevitabilmente influenzato il calendario pollinico, inducendo un prolungamento della stagione pollinica anche nei mesi estivi, come per le graminacee. Il clima caldo umido – conclude Del Giudice – facilita la proliferazione degli acari della polvere. Anche le muffe rappresentano un potenziale pericolo in vacanza perchè crescono soprattutto in condizioni di elevata umidità, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. E’ bene limitare il tempo all’aperto durante le giornate molto ventose, soggiornando in locali climatizzati da un deumidificatore».

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