Resistono ancora tante fake news sulla celiachia soprattutto su molti siti e blog che troviamo su Internet. Questo nonostante le stime confermino che ormai colpisca l’1% della popolazione italiana. Il numero delle persone interessate si aggira intorno alle 600.000, anche se le diagnosi ufficiali si fermano a 251.000.
In occasione della Settimana della Celiachia, promossa dall’Associazione Italiana Celiachia insieme alle 21 AIC territoriali associate, ci sono iniziative e incontri fino al 19 maggio, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia che si celebra il 16 maggio. Uno degli obiettivi di AIC è quello di fare una corretta informazione su questa malattia.
In questo articolo
Non è una condizione temporanea
Dalla celiachia non si può guarire. L’esclusione totale e rigorosa per tutta la vita degli alimenti contenenti glutine dalla dieta, è, al momento, l’unica terapia disponibile. La dieta senza glutine è efficace in quasi tutti i casi.
La reintroduzione del glutine nella dieta, quindi, anche dopo anni di benessere, determina la ricomparsa dei sintomi e dei segni della malattia, oltre a esporre il paziente celiaco alla comparsa delle complicanze, anche gravi, come il linfoma intestinale, l’osteopatia precoce, l’anemia, l’infertilità.
Fake news sulla celiachia: è una dieta per dimagrire
Chi soffre di celiachia non può mangiare alimenti che contengano glutine, che si trova in molti cereali, come frumento, farro, orzo, segale e kamut.
In molti sono convinti che mangiare senza glutine, anche se non si è celiaci, faccia dimagrire. In realtà la dieta senza glutine non ha alcun effetto sulla diminuzione del peso.
Come accade sempre, gli effetti sul peso sono correlati al deficit calorico: per dimagrire bisogna introdurre meno calorie di quelle che si consumano.
Non è una moda alimentare
Il messaggio che mangiare senza glutine sia utile è dettato da una moda del momento, un’idea talvolta rafforzata dai sempre più numerosi personaggi celebri, non celiaci, che seguono la dieta gluten free e lo dichiarano pubblicamente.
Ricordiamo che la dieta senza glutine è l’unica terapia ad oggi nota, vero e proprio “salvavita” per curare la celiachia. Con questa finalità, il Servizio Sanitario Nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici senza glutine. I pazienti, in quanto tali, sono affetti da una vera e propria patologia e devono nutrirsi senza glutine per tutta la vita, in ogni circostanza.
Nel corso del tempo, i pazienti hanno faticosamente conquistato importanti diritti, tutele fondamentali che rischiano di essere messe in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra la popolazione non celiaca, che svilisce e banalizza questa patologia, le difficoltà e i rischi di chi ne soffre. Chi non soffre di celiachia non ha vantaggi o benefici dall’esclusione del glutine.
Non è l’allergia al grano
L’Allergia al Frumento (grano) è una condizione patologica completamente diversa dalla celiachia. Coinvolge meccanismi immunitari diversi ed è scatenata da un complesso di molecole del grano diverse dal glutine. Comporta tempi di risposta e reazioni ben diverse da quelle della celiachia, inclusi l’eruzione cutanea e il temibile shock anafilattico.
Inoltre mentre nella celiachia l’unica via di esposizione al glutine in grado di attivare la malattia è quella intestinale, le vie di innesco dell’allergia al frumento (grano) sono diverse e includono anche il sistema respiratorio, la cute e le mucose.
Quanto sei celiaco? Non si è più o meno celiaci
La celiachia si può presentare con quadri clinici di diversa gravità e può interessare diversi organi ed apparati. Ma indipendentemente dalla severità clinica di presentazione della patologia, il danno è sempre presente se si assume glutine. Esiste un’unica diagnosi di celiachia e un unico trattamento: una rigorosa dieta senza glutine per tutta la vita.
Non si è quindi “più o meno celiaci” e non esistono “livelli più o meno gravi di celiachia”. Trasgredire volontariamente alla dieta o non prestare attenzione alle contaminazioni è dannoso per tutte le persone celiache allo stesso modo, anche in assenza di sintomi.