Salute

Cataratta, con l’intervento sparisce in due ore

Con la facoemulsificazione a ultrasuoni il cristallino dell'occhio danneggiato viene sostituito con una lente sintetica. E i rischi sono ridotti

L’intervento per sostituire con una lente sintetica il cristallino naturale reso opaco dalla cataratta si chiama facoemulsificazione a ultrasuoni.
«Si applica sull’occhio un collirio anestetico, con il bisturi si pratica un’incisione di appena 3 millimetri che risulterà invisibile e non richiederà punti di sutura, si polverizza il cristallino tramite gli ultrasuoni, si aspirano i frammenti e si introduce una lente che si adatterà perfettamente», spiega Carlo Enrico Traverso, direttore della clinica oculistica dell’Università degli Studi di Genova. GUARDA: LE FASI
Il paziente operato può tornare a casa entro un paio d’ore.

I rischi sono ridotti
A parte lacrimazione e fastidio, che sono relativamente frequenti, i rischi sono ridotti: in una piccola percentuale di casi (2%) possono verificarsi complicazioni, come la rottura della capsula posteriore dell’occhio. «E solo in un paziente su mille si presenta, statisticamente, il problema più grave: un’infezione interna all’occhio, curabile con dosi massicce di antibiotici e di altri farmaci», dice Traverso. In questi casi può essere necessario rioperare con urgenza.
Per i primi 15 giorni dopo l’intervento, come precauzione, è meglio non toccarsi gli occhi, proteggersi dalle luci forti e dalla polvere nelle giornate di vento. Per un mese, niente occhi aperti sott’acqua, in piscina e al mare.
Quando operarsi? Vale la pena di ricorrere a questo tipo di chirurgia quando il calo della visione compromette le attività quotidiane e non può più essere compensato utilizzando gli occhiali.

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Si corregge anche la miopia
Quando la cataratta colpisce entrambi gli occhi, se ne opera uno alla volta. Di solito si inizia da quello più grave e, finita la convalescenza, si interviene sul secondo occhio.
«Valutando caso per caso, con l’intervento è anche possibile correggere difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo, inserendo al posto del cristallino rimosso una lente scelta in modo da compensare il difetto di messa a fuoco. In alcune situa zioni il paziente dovrà però continuare a utilizzare (da vicino o da lontano, a seconda dei casi) gli occhiali.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2010

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