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Lo stress? Si cura in clinica!

Lo stress attraverso il sistema nervoso colpisce tutto il corpo: difficoltà a dormire, problemi di digestione, dolori alla schiena, ansia... per affrontare lo stress e le conseguenze, a Roma apre la clinica dello stress.

Il 20 novembre apre a Roma la prima clinica dello stress. Il progetto, unico nel suo genere in Italia, ha come obiettivo la prevenzione e la cura di questo disturbo che sta dilagando in Europa e nel mondo. Per capire meglio come funziona nello specifico questa struttura all’avanguardia abbiamo parlato con uno dei suoi fondatori, la professoressa Paola Vinciguerra – psicoterapeuta, presidente Eurodap, supervisore E.M.D.R. Italia, docente di soft skills presso l’Università di Roma Tor Vergata e Luiss (puoi chiedere un consulto). Giovedì 20 novembre dalle 18 alle 21 alla clinica è previsto un open day con check up gratuito su prenotazione (per info: 06/64824008 o info@eurodap.it).

Come è nata l’idea di una clinica dello stress?

Gruppo San Donato

Dopo tanti anni di studi dedicati all’approfondimento del tema dello stress sono arrivata alla conclusione che questo disturbo, attraverso il sistema nervoso, riguarda tutto il corpo. Stress significa ammalarsi a 360 gradi, ogni organo è esposto al rischio di patologie perché è una tensione che procura uno squilibrio fisico ed emozionale. La causa è il prolungamento di una situazione di disagio che può provocare la patologia. Lo stress dunque “si può trasformare” in diabete, ernia, problemi cardiovascolari ansia panico e via dicendo. Dipende da dove si localizza.
Appurato che lo stress può colpire in modo differente l’organismo, il primo approccio, fondamentale, è scoprire dove si è insidiato. A questo proposito l’equipe della Clinica dello stress è formata da nutrizionisti, fisioterapisti, medici geriatri, internisti, estetisti, cardiologi e psicologi che formulano una diagnosi specifica del loro settore.

Qual è il primo passo che affronta chi si rivolge alla vostra Clinica?

Un check up gratuito con diagnosi colorata, dal verde al rosso, che identifica lo squilibrio e la sua gravità. Il caso viene affidato agli specialisti preposti, si partecipa a un corso di gestione dello stress e del tempo dove insegniamo tecniche specifiche per combattere il disagio. A seconda di dove si manifesta lo scompenso, riportiamo la situazione in un equilibrio ottimale per prevenire ulteriori peggioramenti che si possono trasformare in patologia. Se il paziente manifesta stress con scompensi alimentari, sarà seguito da un nutrizionista, se il disturbo lo porta ad avere una postura scorretta che potrà provocare l’insorgere di discopatie, sarà curato da un fisioterapista. L’importante è dare alla persona i giusti strumenti per reagire e gestire il disagio diventando costruttivi.

Quando lo stress supera il livello di allarme?

Spesso il problema è sottovalutato e ignorato, ma così facendo il disturbo non potrà che aggravarsi. All’ingresso della Clinica abbiamo posizionato un iPad che tramite un’applicazione apposita, inserendo la propria fotografia, mostra che cosa succede al proprio volto dopo dieci anni di stress: patologie cutanee, lesioni, invecchiamento precoce. In Clinica si viene sottoposti a test conoscitivi per focalizzare il problema. I segnali di allarme sono tanti: disturbi del sonno e alimentari, apatia, difficoltà di digestione, mal di schiena, senso di disagio e ansia. Se questi sintomi sono presenti da tempo e non si risolvono, bisogna prendere coscienza del fatto che lo stress è diventato dannoso per il proprio corpo. Invece di subire la situazione, occorre reagire: se non posso cambiare la realtà posso cambiare il mio modo di gestire la realtà!

Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) nel 2020 lo stress sarà la prima causa di malattia o comunque di assenza dal lavoro. Il dato è allarmante.

Per me non dobbiamo aspettare il 2020, già siamo in una situazione allarmante, per questo dobbiamo agire subito. Se una popolazione è malata non può costruire, vale lo stesso discorso per il singolo individuo. Dunque se mettiamo le persone in grado di reagire, miglioreremo la salute ed alzeremo di conseguenza il Pil.
Parlando sempre di dati, a giugno gli attacchi di panico sono saliti a dieci milioni e sono aumentate anche le malattie cardiovascolari. Siamo destabilizzati, impauriti e questo crea una situazione di disagio. Riteniamo che lo stress sia soprattutto un disturbo sociale, provocato anche dal grave senso di insicurezza e instabilità generato dalla crisi economica per questo motivo nella nostra clinica lavoriamo a prezzi sociali, proprio per permettere a tutti di curarsi e ritrovare l’equilibrio.

19/11/2014

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