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Quali sono gli sport più colpiti dai disturbi alimentari?

Sono le discipline estetiche, come ginnastica, danza, pattinaggio, e quelle di lunga durata, come la maratona. Talvolta, anche chi frequenta la palestra

Il disordine alimentare è femmina e giovane. Ma il mondo maschile è sempre più coinvolto. Secondo i dati della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, sono più di 3 milioni gli italiani colpiti, soprattutto da anoressia e bulimia. Di questi, 2 milioni hanno tra i 12 e i 25 anni e nel 90% dei casi si tratta di donne.

Incidenza simile a quella della popolazione generale

«Non ci sono dati precisi, ma sappiamo che la presenza dei disturbi alimentari tra gli sportivi non è più alta che nella popolazione generale. E allo stesso modo, negli atleti sono più colpite le donne rispetto agli uomini» spiega Massimo Cuzzolaro, psichiatra e direttore della rivista Eating and Weight Disorders.

Gruppo San Donato

Gli sport più colpiti dai disturbi alimentari

«Le discipline che si associano maggiormente alla ricerca di magrezza fino a quadri completi di anoressia o bulimia sono gli sport estetici, come la ginnastica o il pattinaggio. Gli sport di lunga durata in cui si deve resistere per ore, invece, possono essere utilizzati in modo compulsivo per bruciare calorie. Discipline come il body building, infine, possono associarsi al dismorfismo muscolare, in inglese “bigorexia”».

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L’aumento del dismorfismo muscolare

Come rilevato dalla Sisdca, la diffusione di questo disturbo, caratterizzato dal desiderio di vedersi sempre più muscolosi, è aumentata negli ultimi anni soprattutto tra i giovani adulti.

La RED-S

Per indicare i disturbi alimentari negli sportivi sono utilizzate anche espressioni come anoressia atletica e triade dell’atleta, di recente confluite nel concetto più ampio di Relative Energy Deficiency in Sport (RED-S), ma non sono diagnosi riconosciute dagli attuali sistemi di classificazione. «Questi termini mettono insieme due eventualità: chi fa sport e sviluppa in seguito sintomi di anoressia o bulimia e chi, nel corso di queste patologie, si dedica in modo coatto a esercizi e attività sportive come strategie per perdere peso. Non bisogna pensare mai, però, che la causa dei disturbi sia lo sport: nessuna disciplina è mai unica causa di un disturbo alimentare» sottolinea Cuzzolaro.

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Il problema della danza classica

Un problema particolare è quello delle danzatrici classiche: «in questo ambiente – conclude lo psichiatra – può esserci la richiesta pressante di un peso innaturale che spinge ragazzine ambiziose e compiacenti a raggiungere livelli di magrezza assurdi. Ma anche qui, in fondo, cedere o non cedere dipende dal soggetto e dalla sua storia personale».

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