Salute Mentale

Vincere la solitudine fa bene alla salute, al pari di sport e dieta

I benefici si osservano soprattutto nell'adolescenza e nella vecchiaia, mentre nell'età adulta conta più la qualità che la quantità delle relazioni sociali

Ci tenete alla forma fisica? Allora uscite di casa, conoscete nuove persone e stringete amicizie: avere una buona rete di relazioni sociali fa bene alla salute, perché riduce la pancetta, la pressione arteriosa e i livelli di infiammazione nell’organismo al pari della dieta e dell’attività fisica. A dirlo è una ricerca dell’università della Carolina del Nord pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (PNAS).

Analizzando quattro indagini condotte su un campione rappresentativo della popolazione statunitense, i ricercatori hanno scoperto che esiste un legame tra la vita sociale di una persona e tutta una serie di parametri fisici che esprimono il suo stato di salute, come la pressione arteriosa, il girovita e i livelli di proteina C reattiva nel sangue (un indicatore di infiammazione legato all’apparato cardiovascolare). Questa relazione è particolarmente vera in due fasi molto delicate della vita: l’adolescenza e la vecchiaia.

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Nei ragazzi più giovani, l’isolamento aumenta il rischio di infiammazione esattamente come la sedentarietà, mentre l’integrazione sociale protegge dall’accumulo di grasso addominale. Nelle persone in età matura, invece, la solitudine è un pericoloso fattore di rischio per l’ipertensione, più di quanto non lo sia il diabete.

Se da giovani e da anziani quello che conta è il numero delle relazioni sociali intrecciate, per gli adulti il discorso è un po’ diverso. “Nel mezzo del cammin di nostra vita” ciò che protegge di più la salute è la qualità dei rapporti: meglio pochi amici ma buoni, dunque, perché ciò che conta è la forza e il supporto sociale che riusciamo a trarne.

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