CuoreSalute

La solitudine aumenta il rischio di infarto e ictus

L'isolamento è pericoloso quanto lo stress e l'ansia: alza la pressione arteriosa e indebolisce le difese immunitarie

Cuori solitari a rischio, e non è solo un modo di dire. Le persone che si isolano, tagliando i ponti con amici e parenti, vedono aumentare la probabilità di infarti e ictus addiritura del 30%. Un effetto molto pesante, simile a quello che si osserva nelle persone ansiose o in quelle che fanno un lavoro molto stressante. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Heart dalle università britanniche di York, New Castle e Liverpool.

I ricercatori hanno scandagliato 23 studi precedenti condotti su un totale di 180.000 persone monitorate per un periodo che variava dai tre ai 21 anni.

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L’analisi dei dati ha dimostrato che la solitudine si associa ad un aumento del 29% del rischio di infarto e angina, mentre la probabilità di ictus sale del 32%.

Non è ancora possibile affermare con certezza che la solitudine sia la diretta responsabile, spiegano i ricercatori, ma studi precedenti hanno dimostrato che l’isolamento sociale ha importanti ripercussioni sul nostro organismo, tanto da causare un innalzamento della pressione arteriosa e un indebolimento delle difese immunitarie.

In un editoriale che accompagna lo studio, Julianne Holt-Lunstad e Timothy Smith della Brigham Young University, negli Usa, sostengono che i medici dovrebbero informare i propri pazienti sull’importanza delle interazioni sociali «come parte di uno stile di vita sano». E in questo sforzo occorrerebbe anche studiare anche l’effetto delle nuove tecnologie: social network e chat sono infatti in grado di ampliare la rete sociale, ma anche di «esacerbare il rischio di solitudine», avvertono i due studiosi americani.

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