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Unghie fragili e sfaldate: certe categorie di professionisti sono più a rischio

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Il problema delle unghie fragili e sfaldate è molto frequente, soprattutto tra alcuni professionisti che trascorrono molto tempo a contatto con l’acqua. Questo elemento asciuga e disidrata la lamina ungueale, causandone l’indebolimento. Ci spiega come prevenire questo disturbo Sandra Lorenzi, dermatologa dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano.

Gruppo San Donato

Unghie sfaldate: il contatto con l’acqua peggiora lo stato della lamina

La prevenzione di una fragilità ungueale richiede una particolare attenzione rivolta nei confronti di tutto ciò che causa una fragilità: l’acqua per esempio, non idrata ma disidrata. Questo rivolto soprattutto ad alcune categorie professionali in cui esiste un contatto con l’acqua prolungato. Ma è rivolto anche alla categoria professionale più importante che è quella delle casalinghe. Cercare di proteggere sempre la lamina ungueale e le mani con dei guanti, soprattutto se poi utilizziamo detergenti che hanno un’azione corrosiva. Impariamo a idratare la lamina con molecole giuste, particolari, che siano in grado di richiamare l’acqua, come l’urea a basse concentrazioni oppure vitamina E, comunque molecole che siano in grado di penetrare la lamina.

Esiste anche il mondo degli integratori che ci può aiutare ed esistono anche prodotti di qualità particolare che sono definiti come idratanti topici, ma che hanno il requisito di essere eliminati con l’acqua, senza l’uso dell’acetone. Il prodotto deve idratare senza richiedere poi sostanze come l’acetone, che alla fine disidrata.

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