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3 milioni di italiani a casa con l’influenza: sintomi simili al Covid, ma attenzione a non sottovalutarla

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Sottovalutare l’influenza e i virus parainfluenzali è un errore. A lanciare l’allarme sono gli infettivologi, preoccupati dal fatto che gli italiani siano tutti concentrati sul Covid e tralascino di pensare al virus dell’influenza e ai parainfluenzali.

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Influenza e Covid: sintomi simili, ma trattamento diverso

A conferma della situazione ci sono quasi 306.000 nuovi casi di influenza registrati nella prima settimana di Gennaio dalla rete di sorveglianza epidemiologica Influnet, dell’Istituto Superiore di Sanità. Il numero di italiani colpiti dall’influenza dall’inizio della stagione ad oggi ha superato i 3 milioni. Spesso non si tratta di influenza vera e propria ma di altri virus respiratori diversi da quelli influenzali. La causa del ritorno di influenza e virus è da ricercare nell’aumentata circolazione delle persone e soprattutto ad una minore attenzione a tutte quelle misure di prevenzione che ormai abbiamo imparato a conoscere: il distanziamento, la mascherina, l’igiene delle mani che nell’autunno/inverno dell’anno scorso abbiamo rispettato molto di più.

Influenza: i giovani sono quelli più colpiti

Le regioni con più casi sono Lombardia e Umbria e la fascia di popolazione colpita resta quella compresa tra gli 0 e i 4 anni. Fortunatamente il tasso in questa fascia è in calo rispetto al picco massimo raggiunto a metà Novembre, dovuto principalmente alla grande diffusione del virus respiratorio sinciziale. In quel mese molti bambini hanno avuto la necessità di ricorrere alle cure ospedaliere, mentre invece il valore più basso di riscontra nelle persone con età pari o superiore ai 65 anni, fascia di età più vaccinata con antinfluenzale. Il vero picco stagionale, avvertono gli esperti, deve ancora arrivare ed è previsto infatti per le prossime settimane. Non dovrebbe comunque portare ad un aumento dei casi anche grazie al rinnovato utilizzo delle mascherine FFP2, che in molti luoghi sono ormai obbligatorie, e di altre misure di sicurezza.

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