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Influenza: 300.000 italiani colpiti in una settimana

"Distratti" dalla pandemia di Covid, si rischia di sottovalutare le conseguenze dei sintomi dovuti ai virus influenzali e parainfluenzali

Sottovalutare influenza e virus parainfluenzali è un errore. A lanciare l’allarme gli infettivologi, preoccupati dal fatto che gli italiani siano tutti concentrati su Covid e tralascino di pensare al virus dell’influenza e a quelli parainfluenzali. Il principale problema, come abbiamo imparato tutti, è che i sintomi tra le due infezioni sono molto simili.

Influenza e virus parainfluenzali: più di 300.000 casi in una settimana

A conferma della situazione ci sono i 305.900 nuovi casi di influenza registrati nella prima settimana di gennaio dalla rete di sorveglianza epidemiologica InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Il numero di italiani colpiti dall’influenza dall’inizio della stagione a oggi ha superato i 3 milioni. Spesso non si tratta di influenza vera e propria, ma di  altri virus respiratori diversi da quelli influenzali.

Gruppo San Donato

La causa del ritorno di influenza e virus parainfluenzali è da ricercare nell’aumentata circolazione delle persone e soprattutto a una minore attenzione a tutte le misure di prevenzione – dal distanziamento alla mascherina, all’igiene delle mani – che nell’autunno e nell’inverno dell’anno scorso abbiamo rispettato molto di più.

Influenza e virus parainfluenzali: i più colpiti sono i bambini

Le Regioni con più casi sono Lombardia e Umbria. La fascia di popolazione più colpita resta quella compresa tra gli 0 e i 4 anni. Fortunatamente il tasso in questa fascia è in calo rispetto al picco massimo raggiunto a metà novembre, dovuto principalmente alla grande diffusione del virus respiratorio sinciziale. In quel mese molti bambini avevano avuto la necessità di ricorrere alle cure dell’ospedale. Il valore più basso si riscontra tra le persone di età pari o superiore ai 65 anni, fascia di età più vaccinata.

Il picco è atteso nelle prossime settimane

Diversamente da quanto annunciato nell’estate scorsa, i ceppi influenzali in circolazione non sono più aggressivi rispetto a quelli circolanti nella stagione 2019-2020, l’ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali prima della pandemia.

Il vero picco stagionale deve ancora arrivare. È previsto per le prossime settimane. Non dovrebbe comunque portare a un particolare aumento del numero dei casi, anche grazie al rinnovato utilizzo delle mascherine Ffp2 e di altre misure di sicurezza.

Sì antipiretici e antinfiammatori, no antibiotici se non espressamente prescritti dal medico

“Si arriverà penso a 6 o 8 casi per mille assistiti, dati decisamente inferiori rispetto a quelli delle ultime tre stagioni prima di Covid dove si erano registrati fino a 8-9 milioni di casi. Come nelle passate stagioni, il trattamento raccomandato in caso di influenza è quello dell’automedicazione per attenuare i sintomi senza azzerarli. No agli antibiotici se non su indicazione medica, sì invece agli antipiretici”. Il professor Fabrizio Pregliasco è direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Professore Associato di igiene generale ed applicata presso la sezione di Virologia del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’università degli studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi.

Sottoporsi al tampone per cancellare ogni dubbio

“Dopo un inizio nel mese di novembre abbastanza sostenuto, la stagione influenzale ha ora un andamento in linea con gli altri anni. Al momento i virus influenzali registrati sul territorio sembrano non essere tanto potenti da causare numerosi casi gravi. Questo non significa che non si debba prestare attenzione allo sviluppo dei sintomi dei virus influenzali, che mai come quest’anno possono essere confusi con altri virus. In caso di sintomi, ecco perché è bene sottoporsi al tampone per rimuovere qualsiasi dubbio”.

Influenza e virus parainfluenzali: attenzione a Flurona

“Non è da sottovalutare la Flurona, cioè la coinfezione di influenza stagionale e Covid. La situazione non è comune, ma neanche impossibile. Va da sé che, anche in questo caso, chi si è sottoposto per tempo alla vaccinazione sia antinfluenzale che anticovid avrà una maggiore copertura contro questi virus”.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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