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Sclerosi multipla: qual è il “super potere” che hai scoperto di avere dopo la diagnosi?

Torna "Io non sclero", l'iniziativa che si rivolge ai pazienti con sclerosi multipla affinché raccontino quali risorse nascoste e inaspettate hanno scoperto di avere

«Qual è il tuo super potere?». È questa la domanda che Biogen e Fondazione Onda, insieme con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e con il patrocinio della Società Italiana di Neurologia (SIN), pongono a tutte le persone con sclerosi multipla nell’ambito di Io non sclero, il progetto di informazione e sensibilizzazione su questa patologia neurodegenerativa.

Sclerosi multipla: qual è il “super potere” che hai scoperto di avere dopo la diagnosi?

Questa preziosa iniziativa si rivolge ai pazienti con sclerosi multipla che, stando ai dati diffusi da AISM, solo in Italia sono circa 130.000, con più di 3.400 nuove diagnosi ogni anno, e li invita a condividere le loro storie di vita, così da raccontare qual è la risorsa inaspettata che hanno scoperto di avere dopo la diagnosi e che li ha aiutati ad affrontare la malattia. In poche parole: il loro super potere.

Gruppo San Donato

«Quest’anno la metafora dei super poteri vuole essere d’aiuto sia per chi ha appena ricevuto la diagnosi e sta imparando a convivere con quella che noi chiamiamo la nemica invisibile, sia per chi ha la sclerosi multipla da anni e ha bisogno di motivazione, ma anche per tutti coloro che in questo difficile momento storico hanno bisogno di trovare la forza. Sono certo che, ancora una volta, le storie di condivisione ci aiuteranno a cambiare prospettiva», interviene Francesco Vacca, Presidente Nazionale di AISM.

Lasciando la propria testimonianza sul sito dedicato al progetto, inoltre, si può partecipare al casting per diventare ambassador di Io non sclero, facendosi portavoce dei messaggi di forza e motivazione di chi affronta ogni giorno la sclerosi multipla e che, dopo la diagnosi, ha scoperto di avere risorse inaspettate. Gli ambassador saranno nominati a luglio, alla chiusura dei casting. Il Comitato del progetto selezionerà tre storie finaliste tra tutte quelle candidate e gli autori di queste storie diventeranno i tre ambassador che rappresenteranno nei mesi successivi la grande comunità Io non sclero. Tra le iniziative previste con il coinvolgimento degli ambassador anche la partecipazione a uno speciale servizio televisivo.

Antonella Ferrari è il volto di Io non sclero

La testimonial dell’iniziativa è Antonella Ferrari, attrice, scrittrice e da anno madrina di AISM.

«Da tantissimi anni parlo molto apertamente di sclerosi multipla, questa scomoda coinquilina che con il suo arrivo ci stravolge la vita. Ne parlo nei miei spettacoli, in tv, nelle mie rubriche e non mi stancherò mai di farlo con il sorriso sulle labbra. Non perché avere questa patologia è un dono dal cielo, anzi! Ma è proprio dopo la diagnosi che ho scoperto di avere in me delle risorse inaspettate e ho voluto metterle a disposizione degli altri. La risata, l’ironia, la positività… Mi piace pensare a queste qualità come i miei super poteri e sono convinta che tutte le persone che come me affrontano la malattia hanno un super potere, che non solo ci aiuta a superare le difficoltà, ma spesso riesce anche ad avere un’influenza positiva sugli altri», commenta il volto di Io non sclero.

Disponibili anche 5 podcast dedicati alla sclerosi multipla

Antonella è protagonista anche di un’altra iniziativa, parallela a Io non sclero, ospitata su Cleo di Biogen, l’app gratuita dedicata ad aiutare nella quotidianità chi vive con la sclerosi multipla e realizzata con il patrocinio di AISM e SIN. Cleo App ospita una speciale serie di podcast in 5 episodi con la voce, appunto, dell’attrice, che conclude: «Raccontare la vita con questa malattia è per me una vera missione, per questo mi è da subito piaciuta l’idea di creare un filo conduttore tra queste due iniziative e mi auguro di poter raggiungere il maggior numero possibile di persone e portare un messaggio di forza e di positività. Perché il sorriso è davvero un grande super potere che la sclerosi multipla non può sconfiggere».

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