News

Covid: cosa fare se i sintomi sono severi?

La pandemia non è certo finita, soprattutto per le persone fragili, a forte rischio in caso di Covid che hanno bisogno anche di trattamenti farmacologici specifici. La diagnosi precoce è essenziale ed è necessario individuare il paziente che deve ricorrere a terapie specifiche, sia in ospedale sia se avverte i sintomi quando si trova a casa propria.

Covid: cosa fare se i sintomi sono severi?

«Mai come in questa fase della pandemia occorre puntare sempre di più sugli anticorpi monoclonali, molto utili in pazienti fragili immunocompromessi perché giocano un ruolo cruciale nel bloccare l’ingresso del virus nelle cellule contribuendo ad aiutare la risposta immunitaria del soggetto infetto, garantendo così una risposta immediata nella lotta a Covid-19. Non solo. Diversi studi dimostrano l’efficacia dei monoclonali in percentuali molto elevate nella riduzione del rischio di ricoveri per forme severe della malattia nei pazienti particolarmente fragili» ha dichiarato Sergio Lo Caputo, responsabile sperimentazioni di Malattie infettive del Policlinico Università di Foggia, durante il Congresso nazionale Simit-Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali.

Gruppo San Donato

«Ad oggi tra i pazienti ricoverati negli ospedali per Covid prevalgono i grandi anziani, quindi gli over 80, pazienti fragili per età e comorbidità (malattie croniche, metaboliche, ematologiche, neoplastiche) o i pazienti immunocompromessi per trapianti, dialisi, con una malattia tumorale o per patologie specifiche» prosegue Lo Caputo. «Questi pazienti hanno una risposta alla vaccinazione anti-Covid estremamente variabile e con livello di copertura non molto efficace e ridotto nel tempo. In queste circostanze l’indicazione è quella di usare gli anticorpi monoclonali entro cinque giorni dalla comparsa dei primi sintomi dell’infezione. Ma questo necessita una diagnosi tempestiva e un invio, altrettanto tempestivo, dei pazienti nei centri specialistici per valutare il tipo di trattamento più idoneo, con farmaci antivirali piuttosto che con gli anticorpi monoclonali».

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio