Alimentazione

Le 10 piante anti-fame

Esistono tisane ed estratti a base di piante perfetti per frenare l'appetito e dare una sferzata al metabolismo: ecco quali sono

La fame è la principale nemica di chi vuole perdere peso. Oggi si conoscono i meccanismi che la scatenano e si può intervenire anche con le piante anti-fame per aiutare chi deve tenerla a bada. Esistono due centri cerebrali distinti: uno per la fame e uno per la sazietà. I principali segnali della fame sono le contrazioni dello stomaco, provocate da una quantità di grasso corporeo inferiore a un valore critico stabilito. Solo le persone veramente magre sperimentano la vera fame: quella che si accompagna, appunto, ai dolori addominali. La maggior parte delle persone, invece, non raggiunge il segnale di sazietà che dipende da masticazione, quantità di calorie ingerite e senso di riempimento dello stomaco. Anche alcuni parametri del sangue, come il livello di zuccheri e quello dell’ormone insulina, interferiscono con i meccanismi di appetito e sazietà.

Infusi e tisane con piante anti-fame: 1-2 tazze al giorno per 20 giorni

Esistono tisane ed estratti a base di piante perfetti per frenare l’appetito e dare una sferzata al metabolismo. Certo, non devi scambiare le piante medicinali per porzioni miracolose: senza seguire una corretta alimentazione e praticare attività fisica, non ci sono infuso o compressa che facciano calare di peso. Sono diverse le ricette per infusi e tisane che puoi preparare a casa, con ingredienti da acquistare in confezioni già pronte al supermercato, come i filtri di tè verde, o in erboristeria, da conservare in contenitori di vetro, al riparo da luce e umidità. Evita sempre di dolcificare, altrimenti usa il miele al posto dello zucchero. Per frenare la fame, è necessario bere una o due tazze al giorno per un ciclo di 20 giorni. Si possono fare anche più cicli, con un intervallo di qualche settimana tra l’uno e l’altro: un’assunzione continuativa può provocare fenomeni di accumulo e quindi di intossicazione.

Gruppo San Donato

Piante anti-fame: il tè verde

Il tè verde aumenta il dispendio energetico dell’organismo e stimola il metabolismo. Il merito è dell’azione delle catechine e della caffeina, contenute in grandi quantità nelle sue foglie. Queste sostanze aiutano le cellule a rendere più efficiente l’uso dell’energia: viene accelerato il metabolismo dei grassi e si rallenta il loro accumulo. I primi a scoprirlo sono stati alcuni scienziati dell’Università di Ginevra: bevendo tè verde, secondo le loro indagini, si arriverebbe a consumare il 4% in più di calorie al giorno. Lascia in infusione due cucchiaini di tè verde in acqua bollente a 80 gradi e non a 100: il calore troppo elevato potrebbe danneggiare le proprietà di alcune sostanze. Devi berne due tazze al giorno, a stomaco vuoto. Oltre che come bevanda puoi assumerlo come estratto secco alla dose di 200-300 mg di epicatechine dopo i pasti principali.

Una miscela di quercia marina, marrubio, bardana e frassino

Una miscela di quercia marina (è un’alga), marrubio, bardana e frassino ha ottimi effetti durante una dieta ipocalorica. La quercia marina favorisce la funzionalità tiroidea e il metabolismo. Il frassino è diuretico, la bardana depurativa e il marrubio ha proprietà digestive. Per preparare una miscela sufficiente per 20 giorni servono 130 grammi di quercia marina, 100 di bardana, 70 grammi di frassino e 100 di marrubio. Versa acqua bollente sulla miscela, copri e lascia in infusione per 10 minuti, quindi filtra. Bevi due tisane al giorno, utilizzando ogni volta 10-15 grammi della miscela. Attenzione: la quercia marina contiene significative quantità di iodio ed è quindi sconsigliata a chi soffre di ipertiroidismo.

Piante anti-fame: la gymnema sylvestre

La gymnema sylvestre è una pianta usata nella medicina ayurvedica per accelerare il metabolismo degli zuccheri. Agisce riducendo sulle papille gustative la sensazione del dolce, quindi facilita la rinuncia ad alimenti zuccherini. I suoi componenti attivi riducono inoltre i livelli di glucosio nel sangue, aumentando la produzione di insulina e la risposta all’assunzione di zuccheri. Puoi prepararla mettendo le foglie in infusione. Non consumarne più di due tazze al giorno, contenenti ciascuna uno-tre grammi di foglie da lasciare in infusione in acqua bollente per 7-10 minuti. Oltre che come infuso puoi anche assumerla sotto forma di integratori (con le stesse controindicazioni delle foglie), capsule o compresse a base di estratto titolato al 25% di acidi gimnemici, alla dose di 400-800 mg al giorno. Attenzione: i preparati a base di gymnema riducono la glicemia, per cui vanno utilizzati sotto controllo medico dalle persone diabetiche.

Integratore a base di glucomannano

Gli integratori che contengono glucomannano si trovano anche sugli scaffali dei prodotti dietetici dei supermercati. Il glucomannano è una fibra derivata dalla radice dell’Amorphophallus konjac, ed è in grado di assorbire acqua fino a 200 volte il proprio peso. Si gonfia e forma una massa gelatinosa utile per un parziale riempimento gastrico e aumentare il senso di sazietà. In più riduce l’assorbimento di lipidi e glucidi e favorisce le funzioni intestinali. Esiste in capsule e bustine. Puoi consumarne 3-4 grammi al giorno, accompagnati da abbondante acqua, una o due ore prima dei pasti principali. Attenzione: la posologia del glucomannano va raggiunta gradualmente, nell’arco di alcuni giorni. Nelle fasi iniziali, infatti, il trattamento può determinare meteorismo e crampi addominali. Come per tutti gli integratori a base di fibre, niente assunzione in concomitanza con farmaci, perché potrebbe limitarne l’assorbimento.

Piante anti-fame: l’opuntia

L’opuntia è il comune fico d’India. La polpa disidratata delle foglie giovani sazia e riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri. Esiste in compresse e bustine. Puoi assumerne una dose massima di 3 grammi al giorno di estratto secco, da prendere un quarto d’ora prima dei pasti. Flatulenza, meteorismo e crampi addominali sono possibili nelle prime fasi del trattamento.

La rodiola

La rodiola è una pianta spontanea che cresce in molte zone montuose. È in grado di togliere il desiderio ossessivo di carboidrati e di svolgere un’azione sedativa e antiansia, riducendo notevolmente la fame nervosa e aumentando il senso di sazietà. Esiste in compresse o in gocce. Puoi prendere da 360 a 600 mg al giorno di Rodhiola rosea (estratto titolato all’1% di rosavina), da assumere al mattino dopo la colazione e dopo il pranzo. Alle dosi massime, la rodiola può provocare irritabilità e insonnia. Trattandosi di una sostanza che agisce sul sistema nervoso, la posologia deve essere valutata dal medico.

Piante anti-fame: il guggul

Il guggul è una specie tropicale della stessa famiglia di piante da cui si ricava la mirra. Non ci sono studi scientifici ufficiali che ne dimostrino l’efficacia dimagrante ma l’estratto di guggul viene da tempo utilizzato nella medicina indiana per le terapie contro l’obesità. Le capsule vanno assunte alla dose di 4-5 grammi al giorno, ai pasti. Può causare disturbi gastrici e rash allergici e interagire con altri farmaci. Da evitare in gravidanza e durante l’allattamento.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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