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Cancro: scoperto il suo punto debole?

I ricercatori parlano di tallone di Achille del tumore. La speranza è che i risultati di questo nuovo studio rappresentino un significativo passo avanti verso la terapia personalizzata

Scoperto il ruolo dei centrioli, piccole strutture o organelli che si trovano all’interno delle cellule, il cui numero e la cui dimensione aumenta nei sottotipi più aggressivi di cancro. La notizia arriva dall’Instituto Gulbenkian de Ciencia in Portogallo, che per la prima volta ha messo in luce alcune caratteristiche delle cellule tumorali, che potrebbero aiutare molto nella lotta contro la malattia. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications.

Cosa sono i centrioli

Circa 100 volte più piccoli della sezione trasversale di un capello, sono stati definiti il ​​cervello delle cellule. Giocano infatti un ruolo fondamentale nella moltiplicazione, nel movimento e nella comunicazione cellulare. Il loro numero e la loro dimensione sono sotto stretto controllo nelle cellule normali, ma dalla loro scoperta, più di un secolo fa, è stato ipotizzato che un aumento anormale del numero di queste strutture possa indurre il cancro.

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Il cancro è una malattia con caratteristiche spesso diverse da caso a caso

Alcune forme sono più aggressive e resistenti alla chemioterapia rispetto ad altre. È anche per questo che è così difficile combatterlo. Il mondo scientifico è alla continua ricerca di nuovi strumenti per la diagnosi, per la prognosi e per la terapia. Questo per  riuscire a prevedere i risultati delle cure. La ricerca è ormai indirizzata verso la terapia personalizzata e il nuovo studio potrebbe contribuire a questo processo.

La ricerca

Gli scienziati hanno messo sotto osservazione l’incidenza delle anomalie dei centrioli nelle cellule tumorali umane. È stato analizzato un pannello di 60 linee tumorali umane provenienti da nove diversi tessuti.

I risultati 

I risultati rivelano che le cellule tumorali hanno spesso un numero maggiore di centrioli, che sono anche più lunghi, caratteristica che non c’è nelle cellule normali. Questo fenomeno è particolarmente significativo nei tumori del seno aggressivi e nel cancro del colon.

I centrioli più lunghi sono anche molto più attivi, il che interferisce nella divisione cellulare e potrebbe favorire la formazione del cancro.

Il parere dell’esperto

“I nostri dati confermano che il numero e la dimensione in eccesso dei centrioli all’interno delle cellule sono associati a caratteristiche maligne – spiega Gaelle Marteil, tra gli autori dello studio. – Questo si potrà sfruttare per classificare i tumori al fine di stabilire la prognosi e predire la risposta al trattamento“.

 

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