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Tamarindo: l’antiage vegano che cancella le rughe

Questa pianta dall’azione antiossidante è un’ottima alternativa all’acido ialuronico ed è un toccasana per rendere la pelle più tonica

Se c’è una pianta che è in grado di rivelarci il segreto della longevità quella è il tamarindo. Considerata “sacra” in Africa, raggiunge i 150 anni di vita ma, aspetto ancora più importante, dal suo frutto si ricava un estratto portentoso, capace di idratare e rinnovare la pelle regalandole un’eterna giovinezza. Lo confermano diversi studi: il suo potere antiage è perfino superiore a quello dell’acido ialuronico. E in più, è di origine vegetale.

Un grande sostegno alla barriera cutanea

Il tamarindo non ha solo un aroma gradevole e rinfrescante, è anche ricco di antiossidanti e sali minerali. Al suo interno si trovano, infatti, magnesio, ferro, potassio, zinco e selenio: tutti elementi che sono in grado di dare grande sostegno alla barriera cutanea.

Gruppo San Donato

Rivitalizza la pelle e la rende giovane e luminosa

Sotto il profilo nutrizionale, il tamarindo si compone per il 30% di acqua, il 55% di zuccheri e il restante da fibre e proteine. Tra questi si considera una buona dose di:

  • acido citrico, dall’azione esfoliante;
  • acido tartarico, aumenta la luminosità cutanea;
  • acido malico, o acido di mela, capace di incrementare i livelli di ossigeno nei muscoli e di regolare il pH di una pelle impura o ipersensibile.

La combinazione di questi componenti fa sì che il tamarindo svolga allo stesso tempo la funzione di detergente, scrub e illuminante.

Il tamarindo è la sostanza più simile all’acido ialuronico in natura

La caratteristica che lo rende un antiage portentoso è la sua capacità di idratazione continua. Molto simile all’acido ialuronico, il tamarindo racchiude nella sua polpa un polisaccaride capace di agire direttamente sull’attività della filaggrina, la proteina responsabile del supporto meccanico della nostra pelle. Si tratta di un “mattoncino” che fa sì che i tessuti restino ben compatti e ben sodi nel tempo, evitando cedimenti e svuotamenti cutanei, tipici di rughe e lassità.

Un ottimo cosmetico vegan e altamente efficace

Un vantaggio essenziale del tamarindo è il fatto di essere efficacemente antiage e al tempo stesso accessibile anche ai vegani. Non tutti sanno che l’acido ialuronico spesso presente nelle creme idratanti può avere anche un’origine animale (per la precisione aviaria, visto che questa sostanza si trova nella cresta dei galli) e pertanto essere bandito da chi predilige uno stile di vita che valorizzi la naturalità nelle sue varie forme.

Tamarindo: 4 modi per sfruttare le sue proprietà

Facilmente reperibile nei negozi di frutta esotica o in un supermercato ben fornito, il frutto di tamarindo si compra valutando bene che i baccelli siano sodi e integri, privi di rotture e con un odore non troppo acre. Ecco come si possono sfruttare le sue proprietà.

Bevilo come sciroppo

Una volta bolliti i semi di tamarindo se ne ricava una polpa da assumere sotto forma di sciroppo aggiungendo a 400 g di frutto, un litro di acqua e poco zucchero, da bollire per circa 15 minuti.

Trasformalo in ghiacciolo

Quando si alzano le temperature lo sciroppo di tamarindo può diventare l’ingrediente base di un ghiacciolo rinfrescante.

Diventa un succo concentrato

In alternativa, in erboristeria si trova il tamarindo sotto forma di succo concentrato (meglio scegliere quello di origine bio): ne bastano solo un paio di cucchiai al giorno, anche diluiti in acqua o in succo di mela per un boost ringiovanente.

Fanne una maschera portentosa

Nei negozi etnici il tamarindo si trova sotto forma di panetto. Data la sua consistenza appiccicosa se ne stacca una piccola porzione con le dita, si diluisce in acqua tiepida e si stende sul volto tipo maschera per poi essere risciacquata dopo 10 minuti di riposo. Il prezzo? Un panetto da 250 g ha un costo medio di circa 2,50 euro. Non male per un cosmetico così efficace!

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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