Benessere

Medicina estetica e acido ialuronico: il trattamento da “pausa pranzo”

Prodotto biocompatibile ben supportato dal nostro corpo, è utile nel contrastare i segni dell’invecchiamento e i piccoli difetti del viso. Ce ne parla lo specialista Erik Geiger

Labbra, occhi, naso, ma anche zigomi e mandibola. Sono queste le zone oggi maggiormente trattate con acido ialuronico da medici e chirurghi estetici per contrastare i segni dell’invecchiamento e i piccoli difetti del viso. Basta una “semplice” iniezione di prodotto e il gioco è fatto. Un ritocco talmente veloce, quasi indolore, da poter essere effettuato anche… In pausa pranzo.

In che cosa consiste il trattamento

Negli ultimi anni, grazie a prodotti e tecnologie sempre più d’avanguardia, l’approccio alla medicina estetica è cambiato radicalmente. «Mentre un tempo si andava a lavorare su un singolo distretto per volta, oggi attraverso una valutazione del viso a 360 gradi è possibile intervenire su più zone contemporaneamente, così da poter trattare non l’effetto ma la causa» spiega Erik Geiger, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva.

Gruppo San Donato

Nel dettaglio, l’acido ialuronico è un prodotto biocompatibile ben supportato dal nostro corpo che consente di intervenire sulle imperfezioni del viso senza il ricorso alla chirurgia estetica. «Il trattamento prevede piccole iniezioni di prodotto nelle zone su cui si vuole intervenire, quindi labbra, occhi, naso, zigomi o mandibola. – continua lo specialista – Basta un’unica seduta per osservare subito dopo risultati evidenti».

Labbra, occhi e naso

Le labbra sono in assoluto la procedura più richiesta, specie tra le donne dai 35-40 anni in avanti, ma non sono escluse anche le giovanissime. «C’è stato un periodo in cui andava di moda averle particolarmente grandi, ma in linea generale oggi l’obiettivo di questo trattamento è definirne bene il contorno, dando idratazione e un minimo di volume, evitando un effetto volgare e poco naturale» sottolinea Geiger.

Anche gli occhi sono oggi una delle zone del viso maggiormente trattate, soprattutto per quanto riguarda la correzione delle occhiaie. «Molte persone soffrono del cosiddetto solco lacrimale, ovvero il distretto anatomico situato tra la palpebra inferiore e lo zigomo, dove si viene a formare un avvallamento che, non prendendo luce, forma un cono d’ombra» afferma il chirurgo. L’inserimento dell’acido ialuronico consente dunque di livellare questo distretto, restituendo maggiore omogeneità sia in termini di tessuto sia in termini di colorazione della pelle.

Trattamento valido per le persone che desiderano correggere il proprio naso senza ricorrere alla chirurgia è invece il “rinofiller”. Come spiega Geiger, «mentre un intervento chirurgico di rinoplastica toglie definitivamente il difetto, il rinofiller permette di mascherarlo con ottimi risultati. È consigliato ad esempio per chi presenta una lieve gobbetta e desidera un profilo più lineare, oppure per chi immagina la punta del proprio naso più proiettata».

Zigomi e mandibola

Gli zigomi sono le fondamenta del volto. «Inserendo in punti specifici piccoli quantitativi di acido ialuronico, è possibile ottenere un effetto liftante, ma anche di sostegno, soprattutto nei confronti dei solchi nasogenieni, quelle piccole rughe che si formano per il normale processo di invecchiamento. Il tutto senza stravolgere, deformare o gonfiare il volto della paziente» sottolinea lo specialista.

Lo stesso vale per la linea della mandibola, anch’essa sottoposta a normale processo d’invecchiamento con il passare dell’età. Geiger spiega che «il trattamento con acido ialuronico permette di avere un effetto tensorio che non sarà mai sovrapponibile a un intervento chirurgico, ma che potrà restituire buoni risultati per tutte quelle persone che non si vogliono sottoporre all’intervento chirurgico».

Come mantenere i risultati nel tempo

Tolti alcuni gonfiori e “lividini” che si risolvono nell’arco di qualche giorno, non ci sono particolari controindicazioni all’acido ialuronico. L’esperto sottolinea però «l’importanza nel rivolgersi a chi ha comprovata esperienza nel campo, che si occuperà di fare un’anamnesi corretta della paziente per valutare l’idoneità al trattamento, le aspettative e se queste possono essere soddisfatte, oltre alle possibili complicanze».

Peculiarità di questo “ritocco estetico” è la durata, che può variare da un minimo di 3 a un massimo di 6 mesi, a seconda di come reagisce la singola paziente. «Per mantenere i risultati nel tempo non basta soltanto effettuare un trattamento dal chirurgo, ma è importante seguire una buona skincare routine, che preveda l’utilizzo di creme giorno e notte adatte al proprio tipo di pelle, fondamentali per una buona idratazione e luminosità» conclude Geiger.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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