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I nuovi prodotti antirughe che funzionano davvero

I cosmetici di ultima generazione sfruttano la sinergia tra vitamina B3 e acido ialuronico, puntano sui fattori di crescita, inseriscono staminali vegetali

Antietà? Un concetto sorpassato. La giornalista Alyson Walsh, sul suo blog That’s not my age su The Guardian, sostiene che anti-age è solo un termine inventato dalle agenzie pubblicitarie degli anni Ottanta per vendere prodotti di bellezza alle donne «vissute».

Oggi sappiamo che l’invecchiamento è un processo inesorabile e che possiamo accompagnarlo dolcemente prendendoci cura del viso senza ingannare sull’età, ma lavorando sulla texture e sulla freschezza dell’incarnato, in modo naturale. Per questo le case cosmetiche preferiscono sempre più spesso diciture come «pro-age» o «slow-aging», a indicare concetti positivi di longevità e la nascita di formule gentili, che non ambiscono a «spianare» le rughe (perché bisogna dirlo: con un cosmetico non si può), a «frenare» l’invecchiamento o a «cancellare» i segni del tempo (indicazioni ormai scomparse da flaconi e vasetti).

Gruppo San Donato

Piuttosto, cercano di capire meglio i meccanismi che in qualche modo accelerano questi processi e sui quali si può intervenire (anche) dall’esterno, per esempio applicando tutti i giorni la crema giusta. Migliorano i preparati rendendoli più performanti con associazioni inedite di principi attivi, che agiscono meglio in sinergia, con un occhio sempre più attento all’ambiente e alla natura. Offrono prodotti multiuso per venire incontro alla stringente mancanza di tempo e non svuotare troppo il portafoglio.

La niacinamide è la molecola più promettente 

Come sono cambiati i cosmetici che si occupano di invecchiamento? «Le tradizionali formulazioni anti-age stanno lasciando il posto a prodotti pro-age e healthy skin», spiega Claudia Riccardi, cosmetologa e biologa, membro del consiglio direttivo di Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia) e docente alla facoltà di scienze e tecnologie cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma. «Non promettono più miracoli, ma mirano a ridurre la visibilità dei segni del tempo puntando al benessere e alla salute della pelle, a tutte le età. Si fa strada anche l’idea di una cosmesi personalizzata, con aziende che creano prodotti ad hoc per ciascuna esigenza, magari utilizzando un mix di ingredienti adatti alle caratteristiche specifiche di ognuno». Questo tema è stato anche al centro del recente The Beauty & Wellness Congress, promosso da BolognaFiere Cosmoprof e Esthetimedia Group.

«I formulati più moderni si avvalgono di attivi “booster” contro i segni visibili dell’invecchiamento già conosciuti, come vitamine C ed E, estratti vegetali ricchi di antiossidanti, acido ialuronico a diversi pesi molecolari, in concentrazioni diverse o in associazione con altri attivi chiave della bellezza della pelle. È il caso della niacinamide», prosegue l’esperta. «Nota anche come vitamina B3, è considerata da sempre una delle molecole più efficaci contro i segni del tempo: ritarda l’avvio del processo di senescenza cellulare, frena la propagazione dell’invecchiamento nella pelle, riduce la visibilità di rughe e macchie, migliora l’elasticità, combatte lo stress ossidativo».

L’azione antinvecchiamento dei peptidi 

Oltre all’associazione niacinamide e acido ialuronico ci sono altre accoppiate vincenti su cui l’industria della bellezza sembra puntare. Per esempio la combinazione tra fattori di crescita e peptidi biomimetici.

I primi sono proteine sempre più apprezzate in cosmesi perché in grado di stimolare la proliferazione e la rigenerazione cellulare. Ne esistono di diversi tipi, come spiega la cosmetologa Giulia Penazzi nel suo nuovo libro Invecchiare non è una colpa – Consigli di cosmesi e stile di vita per il well-aging (Edizioni LSWR): «Il fattore di crescita dei fibroblasti, per esempio, promuove la sintesi di collagene, elastina, acido ialuronico, mentre il fattore di crescita dei cheratinociti stimola il turnover epidermico e la riparazione del tessuto con un risultato antirughe. Per il tipo di azione, alcune di queste miscele prendono il nome di placenta vegetale».

I peptidi biomimetici, invece, come dice il nome, mimano il meccanismo di alcune proteine ma sono ottenuti da aminoacidi ricavati da piante o idrolizzati proteici. Sono molecole di piccole dimensioni, con un’azione molto specifica, che spesso lavorano in squadra. Alcune levigano le rughe (come gli esapeptidi), altre supportano la produzione di fibronectina, una proteina strutturale (è il caso dei tetrapeptidi), ridefinendo l’ovale del volto che tende a cedere con l’età, e così via.

Difendersi dallo smog fotochimico 

Altri ingredienti noti e usati da tempo cambiano volto. Come il collagene. Molto di moda negli anni Ottanta, utilizzato in cosmesi soprattutto in associazione all’elastina, oggi è caduto in disuso come tutti i derivati di origine animale, sostituito da altre forme. «Il collagene, in genere in forma di idrolizzato di derivazione bovina, suina o da pesce, non penetra nella cute, non è pertanto rimpolpante come alcune vecchie pubblicità sostenevano, ma ha un’intensa capacità filmogena in grado di restituire alla pelle un’elevata idratazione», spiega Penazzi. «Oggi è molto più utilizzato il collagene vegetale, che si ottiene da alghe o piante come la Ceratonia siliqua o carrubo».

Inoltre, da anni ormai conosciamo gli effetti nocivi dell’inquinamento sulla pelle, a cui si sono aggiunte le conseguenze dell’iperconnessione digitale favorita dalla diffusione dello smartworking. Più recente è la consapevolezza che esistono nemici anche dentro casa, come impianti di climatizzazione e di riscaldamento, o i vapori che si generano in cucina. Si chiama smog fotochimico e danneggia fortemente la pelle che, col tempo, appare spenta, più fragile, con colorito disomogeneo. «L’ambiente che ci circonda può avere effetti negativi sulla nostra pelle. Per questo i preparati più moderni aggiungono al cocktail antietà anche delle sostanze che rafforzano la funzione “scudo” (protettiva) della pelle, con effetto protettivo contro lo stress ossidativo generato dall’inquinamento», spiega Riccardi.

«Rendendo la pelle più compatta e più resistente, limitano la penetrazione delle particelle dell’inquinamento e combattono lo stress ossidativo legato a un’eccessiva esposizione anche alla luce blu emessa da dispositivi come computer, tablet e smartphone». Per esempio le cellule staminali vegetali: cellule non differenziate, giovani, in grado di riprodursi e generare altre cellule. Sono necessarie ulteriori evidenze scientifiche sulla loro efficacia, tuttavia alcune, come Buddleja davidii e Malus domestica (una varietà di mela svizzera), hanno dimostrato efficacia nel proteggere la pelle dai danni degli UV (le prime) e attività antiossidante (le seconde).

L’evoluzione del retinolo   

Un’altra direzione importante riguarda la possibilità di prendere i principi attivi più noti nel campo dell’anti-age e studiarli per migliorarne la tollerabilità e quindi l’utilizzo nei cosmetici. Un esempio: il retinolo. Scoperto negli anni Settanta nell’ambito della cura di alcune patologie della pelle come l’acne, cominciò a essere utilizzato per attenuare le rughe e rendere la pelle più liscia e omogenea al punto di diventare col tempo un elemento di punta della cosmesi antietà. Ma ancora oggi, nonostante l’impiego sia ormai collaudato nel campo del contrasto all’invecchiamento, molte persone hanno paura che non sia adatto alla loro pelle, perché hanno la cute troppo sottile o per il rischio di irritazione.

«Su questo fronte, il retinolo è uno dei principi attivi più studiati negli ultimi anni e si è fatto molto per sfruttarne i vantaggi e minimizzare i possibili effetti collaterali», spiega Riccardi. «Accelera il ricambio cellulare epidermico determinando una diminuzione delle microrugosità, un’attenuazione delle macchie della pelle, migliorando l’idratazione e aumentando la luminosità. Alcuni accorgimenti, tra i quali evitarne l’utilizzo subito dopo trattamenti come laser e peeling, applicare durante il giorno prodotti con protezione solare (SPF) e, in caso di pelle particolarmente sensibile, usarlo in modo graduale, permettono alle più comuni tipologie cutanee di godere dei benefici di questa molecola».

Alcune formule presentano moderni sistemi di incapsulamento del principio attivo dentro microsfere che lo rendono più stabile. Oppure associano il retinolo ad altri attivi in grado di potenziarne l’effetto o mettono a punto tecnologie di stabilizzazione più raffinate.

Sempre più eco, dentro e fuori

Per rendere le formule più performanti possibile vengono migliorate anche le tecniche di estrazione e lavorazione dei principi attivi, scegliendo procedure (come la biofermentazione) che consentono di liberare e di concentrare tutta la potenza degli estratti vegetali preservandone l’integrità, nel pieno rispetto della natura. Oppure, per diffondere meglio i principi attivi botanici delle formule ai vari strati cutanei, si ricorre a sofisticati sistemi di «veicolazione intelligente» a base di oli botanici, usati come agenti veicolanti per la loro affinità naturale con la pelle. Migliorano le formule, ma cambia anche il «vestito»: le aziende fanno scelte sempre più ecosostenibili scegliendo materiali e packaging eco-concepiti, riciclabili e ricaricabili.

Uno shot di vitamina C

Glow By Nature di Lavera (21,79 euro) è uno shot di vitamina C naturale estratta da olivello spinoso, arancia, lime, limone, kiwi e bacche di goji dalle proprietà antiossidanti, associata a coenzima Q10 naturale.

Effetto filler 

Age Lift Trattamento Filler Levigante di Uriage (31,50 euro) contiene retinolo allo 0,05%, acido ialuronico reticolato, polisaccaridi vegetali antinquinamento, vitamine C ed E, antiossidanti e acqua termale idratante e protettiva.

In gocce

Siero Biorevitalizing HA di Korff (89 euro), dall’effetto ridensificante e ristrutturante, contrasta i principali segni dell’invecchiamento ed è arricchito con cinque fattori di crescita e acido ialuronico.

Con vitamina B3 e acido ialuronico

Hyaluron Activ B3 Crema Rigenerante Cellulare di Eau Thermale Avène (43,90 euro), con niacinamide e acido ialuronico, leviga e attenua la visibilità delle rughe. La texture, confortevole e vellutata, è anche una base ideale per il trucco.

Azione intensiva

Trattamento Anti-rughe Intenso Viso, Collo e Décolleté Filler Végétal di Yves Rocher (26,95 euro), a base di erba cristallina e acido ialuronico, è indicato per le rughe marcate e la mancanza di idratazione, anticamera dell’invecchiamento.

Per la notte

Retinol Cream 1% di Miamo (70 euro) è una crema notte rigenerante intensiva a base di retinolo, che migliora l’elasticità e la compattezza e aiuta a ridurre i segni indotti da crono e foto-invecchiamento.

Per contorni più definiti

Biotic Collagen Crema di SVR (45,90 euro) è anti-cedimenti, rimodellante e rimpolpante. Contiene collagene vegetale al 2% che rende la pelle piena, soda e luminosa.

In microsfere predosate

RoC Skincare Hydrate + Plump Siero in capsule (39,90 euro) contiene microsfere di acido ialuronico che possono moltiplicare il proprio volume fino a 30 volte. Ciascuna capsula contiene la perfetta dose di acido ialuronico puro al 3%.

Per pelli molto aride

Stimulskin Plus Absolute Renewal Balm Cream di Darphin (240 euro) supporta le proteine strutturali della pelle e ripara la barriera naturale della pelle. Un trio di oli botanici regala una texture morbida e avvolgente, ideale per le pelli secche e aride.

Per le pelli più mature

Crema Ricca Fortificante Defence My Age Gold di BioNike (40,90 euro) si avvale di un esclusivo complesso fonte di calcio, peptidi ridensificanti, burro di karité e acido ialuronico veicolato in microsfere.

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