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Piscina e palestra: il certificato medico non è più obbligatorio

Eppure molti centri fitness ancora lo richiedono anche per corsi ludico-amatoriali. L'idoneità fisica certificata è richiesta solo per sport parascolastici, giochi studenteschi e affiliazioni a federazioni sportive.

Rientrati dalle ferie è tempo di riprendere l’attività sportiva. Così, con l’inizio delle scuole cominciano gli sport extrascolastici per i più piccoli, mentre gli adulti si iscrivono in piscine e palestre per affrontare l’inverno in piena forma. Anche quest’anno è scattata la confusione sul tema dei certificati medici, spesso richiesti dalle strutture sportive ma non più obbligatori per legge: lo ha stabilito il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, firmando le Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica, con le quali si cerca di porre fine, una volta per tutte, a libere interpretazioni da parte dei medici e dei centri fitness.

Chi deve sottoporsi alla visita medica per iscriversi a un corso sportivo? Queste le uniche categorie per cui è rimasto l’obbligo annuale:

Gruppo San Donato

• gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall’orario di lezione;

• coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (ma che non siano considerati atleti agonisti);

• chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.

Chi pratica attività amatoriale ludico motoria come un qualsiasi corso di fitness in palestra, nuoto libero, jogging al parco o il calcetto con gli amici, può decidere se sottoporsi a una visita medica. Ma tante palestre o piscine chiedono lo stesso il certificato medico. Come mai? Ne parliamo con Sergio Lupo, Responsabile del portale www.sportmedicina.com e del Servizio di Medicina dello Sport della struttura sanitaria polispecialistica convenzionata Bios di Roma (chiedi qui un consulto).

Come mai alcune strutture chiedono lo stesso la certificazione di “buona salute” anche se è per legge facoltativo?

Quando andiamo in palestra o in piscina, accettiamo il loro regolamento nel momento in cui firmiamo il contratto di iscrizione. Se internamente la regola è che per allenarsi ci sia bisogno di presentare una certificazione, bisogna farlo. Ed è un bene! Credo che sia importante intraprendere un’attività sportiva di qualsiasi tipo solo dopo aver fatto una visita da uno specialista in medicina dello sport. Le strutture lo chiedono per tutelarsi e tutelare il loro iscritto, e assicurarsi che sia in buono stato di salute, non sia ad esempio iperteso, non abbia delle cardiopatie o il diabete, tutte condizioni che potrebbero controindicare degli sforzi fisici.

Dove è possibile sottoporsi alla visita per ottenere il certificato medico?

Si può fare solo nelle strutture che hanno l’autorizzazione ad avere lo specialista in medicina dello sport o un medico di base o un pediatra. Lo specialista in medicina sportiva può certificare tutti i pazienti, mentre è bene sottolineare che il medico di base o il pediatra possono emettere la certificazione solo per i loro assistiti. Poi è chiaro che, informalmente, qualsiasi medico può comunicare al gestore della struttura che è stato effettuato il controllo con esito positivo, senza però poter rilasciare un documento valido a norma di legge.

In cosa consiste la visita medico sportiva non agonistica?

Per prima cosa si dovrebbe effettuare un’accurata anamnesi, cioè indagare su eventuali patologie pregresse del soggetto e anche all’interno della famiglia. Poi si procede con una visita clinica per tutti gli apparati, un elettrocardiogramma a riposo, una prova da sforzo (con il gradino e/o sulla bicicletta), un esame spirografico per valutare la capacità respiratoria. Volendo si può anche controllare l’apparato genitourinario con un esame della urine completo, ma per il non agonismo può anche essere evitato. Ovviamente questo è quello che si dovrebbe fare per tutelare realmente la salute: le norme di legge, però, non prevedono esami obbligatori per il certificato non agonistico.

Con il certificato medico si garantisce quindi la buona salute?

Sì, se il certificato viene rilasciato dopo una visita accurata e l’esecuzione degli esami di controllo. È importante poi che, oltre allo stato di buona salute, si indaghi in profondità sulla condizione del paziente in relazione all’attività sportiva che va a svolgere. Per esempio, in alcuni casi e più si va in là con l’età, è consigliabile anche valutare possibili problematiche articolari o muscolari, individuabili grazie al consulto con uno specialista in medicina dello sport.

Alice Di Pietro
10/09/2014

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