Benessere

Come cambia la pelle nelle diverse fasi del ciclo mestruale?

Le fluttuazioni ormonali nella donna influiscono sulla cute, che richiede trattamenti diversificati nel corso del mese

Prima è radiosa ed elastica, poi diventa oleosa e brufolosa e, infine, appare disidratata e facilmente irritabile: la pelle, specialmente quella del viso, si trasforma a seconda della fase del ciclo mestruale in cui una donna si trova e ciò è dovuto principalmente alla fluttuazione di due ormoni sessuali femminili, gli estrogeni e il progesterone, entrambi secreti dall’ovaio. Durante i canonici 28 giorni (chi più, chi meno) i loro livelli si modificano ripetutamente, innescando reazioni fisiologiche a livello non solo sessuale, ma talvolta anche cutaneo.

Pelle e ciclo mestruale: l’azione di estrogeni e progesterone

Oltre a regolare l’ovulazione e la mestruazione, a preparare il corpo a un’eventuale gravidanza e a mantenere l’utero nelle condizioni necessarie per lo sviluppo dell’embrione, infatti, questi due ormoni stimolano anche la sintesi di acido ialuronico, favoriscono la produzione di collagene (due sostanze fondamentali per il benessere cutaneo) e aumentano la vascolarizzazione di tessuti e mucose, contribuendo a migliorare la tonicità, l’elasticità e lo spessore della pelle. Quest’ultima, dal canto suo, presenta un elevatissimo numero di recettori sensibili proprio all’azione di estrogeni e progesterone, quindi è particolarmente suscettibile alle loro attività nonché variazioni.

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Come cambiano la pelle e la skincare nelle tre fasi del ciclo mestruale

«A seconda dei cambiamenti ormonali legati all’orologio biologico della donna, dunque, anche la cute manifesta problematiche ed esigenze diverse, tanto da richiedere trattamenti mirati e diversificati», spiega Mariuccia Bucci, dermatologo plastico e responsabile scientifico dell’International-Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology (Isplad). «Conoscere l’andamento del proprio ciclo e decifrare ogni possibile squilibrio tra ormoni è fondamentale per individuare la skincare (o menstrual skicare, come è già stata ribattezzata da alcuni specialisti) più idonea ed efficace, senza dover utilizzare gli stessi prodotti per tutto l’arco del mese». Il segreto per mantenere in salute la pelle, quindi, è osservarne le alterazioni nelle tre fasi cruciali del ciclo, quella follicolare, la luteinica e la mestruale, scegliendo creme, maschere, sieri e detergenti che possano rispondere al meglio ai bisogni di quel preciso momento.

Fase follicolare

La fase follicolare è quella che va dal termine della mestruazione all’ovulazione: in questo lasso di tempo i livelli di estrogeni, che creano un ambiente favorevole all’impianto di un eventuale ovulo fecondato, stimolano la produzione di muco cervicale e inducono una leggera dilatazione del collo dell’utero, raggiungono il loro picco massimo. In questo momento sono gli ormoni che lavorano più alacremente per garantire il buon funzionamento del corpo femminile. «Ciò si riflette anche sul benessere della pelle che, grazie all’aumentata produzione di collagene e acido ialuronico, appare particolarmente luminosa, radiosa e idratata», precisa la dermatologa.

→ La strategia cosmetica

«Poiché in questa fase la cute è già piuttosto elastica e compatta si può potenziare la sua luminosità utilizzando prodotti in grado di migliorarne l’uniformità: via libera a creme giorno e notte a base di vitamina C, che illumina l’incarnato, schiarisce eventuali discromie e previene lo stress ossidativo, o retinolo (un derivato della vitamina A), che promuove il rinnovamento cellulare e la sintesi delle fibre elastiche oltre che attenuare linee sottili e macchie scure».

Fase luteinica

Dalla fine dell’ovulazione a poco prima dell’inizio della mestruazione, invece, si verifica la fase luteinica: gli estrogeni iniziano a calare e lasciano spazio al progesterone, secreto dal corpo luteo, che ha l’obiettivo di preparare l’organismo alla gravidanza. Questo squilibrio improvviso, accompagnato parallelamente da un innalzamento dei livelli di testosterone, l’ormone androgeno presente in minima parte anche nel corpo della donna, può innescare la cosiddetta sindrome premestruale, che si ripercuote anche (ma non solo) sulla pelle. «Questo sbalzo ormonale, infatti, stimola l’iperproduzione di sebo, per cui la cute risulta essere più grassa e oleosa», prosegue Bucci. Inoltre lo stress alla quale è sottoposta in questi giorni si manifesta attraverso brufoli e imperfezioni, che compaiono soprattutto sul mento e sulla zona mandibolare.

→ La strategia cosmetica

«Un aiuto immediato arriva dalle maschere detox in argilla, miste bianche e verdi per le pelli più delicate, e dai prodotti per l’esfoliazione, da usare per due sere a settimana, non di più. Se la pelle è piuttosto sensibile si possono utilizzare quelli a base di acido mandelico, una sostanza che grazie al suo elevato peso molecolare penetra molto lentamente per cui risulta poco irritante, altrimenti, se la cute non presenta particolari problematiche, si può optare per l’acido salicilico, in grado di eliminare il tappo di sebo dal follicolo pilo-sebaceo, riducendo visibilmente le impurità e l’acne. Attenzione, infine, ai detergenti: bisogna scegliere i più delicati, meglio se formulati appositamente per pelli grasse-miste, affinché non spingano la cute a produrre ancora più sebo innescando il cosiddetto effetto rebound» continua la dottoressa.

Fase mestruale

Se la fecondazione non avviene, i livelli di estrogeni e progesterone iniziano ad abbassarsi, l’endometrio, cioè la mucosa uterina, si sfalda e si verifica la mestruazione, dando inizio alla terza fase del ciclo, la fase mestruale. Il calo di progesterone, accompagnato anche da quello di testosterone, riduce l’oleosità e frena l’insorgenza di imperfezioni. Gli estrogeni, tuttavia, non sono ancora alti, quindi la cute ha le difese abbassate, è particolarmente sensibile, disidratata e facilmente irritabile.

→ La strategia cosmetica

«In questi quattro-cinque giorni, dunque, si possono usare maschere calmanti e creme idratanti a base di aloe, camomilla, centella asiatica, calendula, olio d’argan e ceramidi ristrutturanti della barriera», spiega la specialista. «Si tratta, comunque, di un periodo relativamente breve, al termine del quale i livelli di estrogeni si rialzano, ripristinando anche il benessere della cute e dando vita a un nuovo ciclo».

Pelle e fine del ciclo mestruale: pre-menopausa e menopausa

Ciò è quanto accade durante il ciclo mestruale, che accompagna la vita di una donna per circa 30-40 anni. Ma come cambia la pelle quando il corpo entra in menopausa? Questa delicata fase è preceduta da un periodo più o meno lungo di modificazioni ormonali, chiamato pre-menopausa o climaterio, che è caratterizzato dal rallentamento dell’attività ovarica. È in questa finestra temporale che il progesterone e gli estrogeni iniziano lentamente a calare, causando una lieve disidratazione della cute, che può già apparire secca e meno compatta.

Ed è con l’arresto definitivo della produzione degli ormoni femminili, che annuncia l’ingresso nella menopausa vera e propria, che si verificano le maggiori ripercussioni a livello cutaneo. «I fibroblasti, cioè le cellule del derma che producono collagene, elastina, fattori di crescita e acido ialuronico, non sono stimolati a dovere (o lo sono poco) e lavorano meno, privando la pelle delle sue importanti componenti di supporto e idratazione», conclude Bucci.

Come cambiano la pelle e la skincare in menopausa

Per questo motivo possono comparire solchi antiestetici e le rughe già presenti peggiorare. Stando ad alcuni studi, si stima che nei primi cinque anni di menopausa si assista a un calo del 30% di collagene, che si traduce in una perdita di trofismo, pienezza ed elasticità della cute. Inoltre non solo si riduce la capacità dello strato corneo di mantenere una giusta idratazione, con la conseguente sensazione di secchezza e aridità, ma vengono meno anche il turnover cellulare, a causa del quale possono comparire brufoletti e imperfezioni, e lo spessore della pelle stessa, che è più sottile e fragile.

→ La strategia cosmetica

«La strategia cosmetica, in questo caso, prevede l’utilizzo di creme viso a base di acido ialuronico, glicerina (o altri umettanti in grado di trattenere l’acqua limitandone l’evaporazione) e peptidi, che contrastano la perdita di tono e “risvegliano” la vitalità cellulare, e olio-sieri rigeneranti notturni contenenti retinolo, che svolge un’azione esfoliante e anti-age, stimolando la produzione delle componenti necessarie per il benessere della pelle. In commercio esistono anche fiale o ampolle super concentrate di acido ialuronico, peptidi e sostanze antiossidanti, come l’acido ferulico e le vitamine C ed E, ideali per un trattamento d’attacco, da ripetere ciclicamente nell’arco del mese e su consiglio del dermatologo. Anche le maschere idratanti e nutrienti devono diventare un appuntamento fisso per uno-due giorni a settimana» prosegue la dermatologa.

Come cambiano la pelle e la skincare in gravidanza

Il particolare quadro ormonale che si viene a creare subito dopo il concepimento, rimanendo grosso modo inalterato per tutti i nove mesi di gravidanza, fa sì che, nella maggior parte dei casi, la pelle del viso della futura mamma ottenga notevoli miglioramenti. Quando una donna rimane incinta, infatti, l’ovaio aumenta enormemente la produzione di estrogeni e progesterone. Successivamente questa attività viene ulteriormente potenziata da quella della placenta che, a sua volta, inizia a secernere gli ormoni femminili e altri ormoni, come la gonadotropina corionica umana (hcg), importanti per la prosecuzione della gestazione. «Questa crescita ormonale agisce a livello cutaneo, rendendo la pelle più elastica, setosa, tonica e priva di imperfezioni», spiega la dermatologa Mariuccia Bucci.

Il melasma in gravidanza

In alcune donne, però, l’inatteso cambiamento ormonale può innescare anche variazioni cutanee poco piacevoli: oltre alle tanto temute smagliature e a un aumento della pigmentazione in alcune parti del corpo, possono anche comparire delle macchie scure su fronte, guance e labbro superiore, che tendono a scomparire dopo il parto. «Questo disturbo si chiama melasma o maschera gravidica e chi ce l’ha dovrebbe sempre proteggere la pelle dal sole con prodotti ad alto fattore protettivo (Spf 50), per evitare che questo fenomeno si intensifichi», aggiunge la specialista.

→ La strategia cosmetica

«In generale, in assenza di altre particolari problematiche, il consiglio per la skincare quotidiana è di preferire prodotti naturali, magari formulati appositamente per le donne in dolce attesa, e prestare attenzione a creme, scrub e detergenti abituali, che potrebbero contenere sostanze potenzialmente dannose per il feto. Se si ha qualche dubbio in merito è sempre meglio chiedere allo specialista o al farmacista piuttosto che affidarsi al fai-da-te».

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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