BenessereFitness

Bambini, la timidezza si vince a cavallo

L'equitazione aiuta i piccoli a superare l'insicurezza: il rapporto con l'animale incrementa l'autostima

Bambini timidi, ansiosi o un po’ grassottelli? Lo sport giusto per loro è l’equitazione, perché andare a cavallo procura benefici alla mente e al corpo.
«Il rapporto che si instaura tra il ragazzino e l’animale può portare a una migliore conoscenza di sé e all’incremento dell’autostima», spiega Annalisa Roscio (puoi chiederle un consulto), docente e coordinatrice del corso di perfezionamento in riabilitazione equestre dell’Azienda ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano.
Molti sono i casi di piccoli chiusi in se stessi che hanno recuperato la socialità dopo qualche mese a contatto con i quattro zampe.

L’età giusta? Dai sette anni
Non solo. Le passeggiate in sella stimolano l’attenzione, la concentrazione, la capacità di orientamento, i riflessi e l’equilibrio.
Senza contare i vantaggi per chi è sovrappeso: l’equitazione fa bruciare in media 280 calorie all’ora ed è particolarmente indicata per i bambini che si tengono alla larga da sport competitivi come calcio, tennis o basket per evitare il confronto con coetanei più agili.
È sbagliato pensare che faccia fatica solo il cavallo. Per mantenersi in equilibrio sulla sella e indirizzare correttamente l’animale lavorano quasi tutti i muscoli, in particolare quelli delle gambe, gli addominali, i dorsali, i lombosacrali, i paravertebrali e i glutei, che col tempo acquisiscono tono ed elasticità.
«L’età giusta per avvicinarsi al cavallo è in genere dai sette-otto anni e le principali controindicazioni sono la presenza di cardiopatie importanti, di allergie al pelo dell’animale o di patologie della colonna vertebrale (ernia del disco, scoliosi)», conclude Roscio.
Oscar Giusti – OK La salute prima di tutto

Gruppo San Donato

Ultimo aggiornamento: 2 marzo 2010

Puoi chiedere un consulto ai medici dello sport di OK

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio