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Alcol: bere troppo innalza il rischio cardiaco come il fumo

Una nuova ricerca che ha analizzato i dati di quasi 15 milioni di persone equipara l'abuso di alcolici ad altri fattori di rischio comunemente riconosciuti come le sigarette, il diabete e l'ipertensione. La ricerca, però, ha alcuni limiti

Essere dei forti bevitori mette a rischio il cuore anche se non si hanno né una storia familiare di problemi cardiaci né altri fattori di rischio, come il fumo di sigaretta.

La scoperta arriva da una ricerca dell’Università della California, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of the American College of Cardiology.

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I rischi per il cuore

Secondo lo studio bere molto alcol aumenta del 40% il rischio di infarto. Ma c’è di più: raddoppiano le possibilità di fibrillazione atriale e fino a tre volte di arresto cardiaco e di insufficienza cardiaca congestizia, una condizione in cui i muscoli del cuore non riescono a pompare abbastanza sangue.

Analizzati i dati di 14,7 milioni di persone

Per arrivare ai loro risultati i ricercatori americani hanno analizzato i dati di quasi 15 milioni di persone che sono stati ricoverati negli ospedali della California tra il 2005 e il 2009. Circa l’1,8% delle persone messe sotto osservazione bevevano troppo alcol.

Lo studio paragona gli effetti dell’abuso di alcolici sul cuore a quelli del diabete, dell’ipertensione e dell’obesità, tutti fattori di rischio ampliamente riconosciuti dalla comunità scientifica.

Secondo la ricerca solo negli Stati Uniti se si smettesse di eccedere con l’alcol ci sarebbero 73.000 casi in meno di fibrillazione atriale, 34.000 infarti in meno e 91.000 casi in meno di insufficienza cardiaca congestizia.

Studi precedenti sul rapporto tra cuore e alcol

Lo studio arriva dopo precedenti ricerche internazionali che avevano sostenuto che livelli moderati di consumo di alcol possono aiutare a prevenire infarto e insufficienza cardiaca congestizia. I risultati di questo studio invece testimoniano che l’alcol faccia comunque male al cuore.

Limiti di questo studio

Innanzitutto lo studio è solo osservazionale, ovvero ha analizzato una mole impressionante di dati ma non ci spiega quali sono le cause che provocano questo innalzamento del rischio cardiaco.

Un altro limite è che lo studio non ci dice cosa intende per forte bevitore e che le persone prese in esame erano già pazienti dell’ospedale, quindi con problemi di salute.

 

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