Bambini

Come curare i bambini con Covid a casa? Le 10 regole dei pediatri

La Società Italiana di Pediatria ha redatto un decalogo per spiegare ai genitori come comportarsi

Curare i bambini con Covid a casa nel modo migliore è assolutamente possibile. Con l’aumento esponenziale dei casi legati al coronavirus nella fascia d’età dei più piccoli a causa anche della variante Omicron, il tavolo tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni della Società italiana di Pediatria ha redatto le dieci regole per la corretta gestione domiciliare di un bambino o di un adolescente malato di Covid.

Se il bambino è asintomatico o con pochi sintomi

Se il bambino è positivo, ma senza sintomi non bisogna seguire alcuna terapia. Ricordiamo che nella stragrande maggioranza dei casi i ragazzini hanno sintomi lievi. Può essere sufficiente assumere paracetamolo o ibuprofene. Nel secondo caso è necessario accertarsi che il bambino sia ben idratato.

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Curare i bambini con Covid a casa se ci sono sintomi respiratori

In questi casi, quando serve la terapia inalatoria con broncodilatatori e/o cortisonici, meglio utilizzare il distanziatore, rispetto all’apparecchio per l’aerosolterapia. Il distanziatore pediatrico è un dispositivo sanitario utile per eseguire la terapia inalatoria nei bambini. Sfrutta la tecnica dello spray per rendere più veloce il trattamento. È da preferire, perché riduce la diffusione del virus nell’aria.

Curare i bambini con Covid a casa in caso di problemi gastrointestinali

Se il bambino dovesse avere diarrea o vomito la prima cosa di cui accertarsi è la corretta idratazione. Se è piccolo meglio fargli assumere soluzioni reidratanti orali. Non è dimostrata l’utilità della somministrazione di specifici preparati vitaminici.

Niente antibiotici se non c’è una concomitante infezione batterica

Il coronavirus è appunto un virus. L’antibiotico non solo è inutile, ma anche dannoso. A lungo andare può portare alla pericolosissima antibioticoresistenza. Solo qualche settimana fa era intervenuta l’Agenzia Italiana del Farmaco per ricordare che l’azitromicina non è una terapia per Covid.

Con pochi sintomi o nessun sintomo inutile portare il bambino in Pronto Soccorso

Gli ospedali del nostro Paese sono già in sofferenza per la presenza di molti malati che hanno necessità di essere curati nei reparti Covid o nelle Terapie Intensive. Il ricorso al Pronto Soccorso deve avvenire solo in presenza di sintomi importanti, come difficoltà respiratoria, dolore toracico persistente, cianosi, alterazione dello stato di coscienza e oliguria, cioè la diminuzione dell’urina.

Curare i bambini con Covid a casa: quando invece portare il neonato in ospedale

Se il bambino ha meno di tre mesi meglio andare in ospedale in caso di febbre alta o difficoltà respiratorio. Bisogna stare attenti soprattutto che non si tratti del virus sinciziale respiratorio.

Quando fare la lastra ai polmoni

È superfluo e può rappresentare un pericolo per la salute procedere a esami radiologici, come radiografia, ecografia o TC, se non in quei ragazzini che abbiano sintomi gravi con tosse persistente o difficoltà respiratorie.

Terapia immunomodulante solo in alcuni casi gravi e specifici

Solo nei bambini ricoverati con condizioni cliniche moderate-gravi, con polmonite e progressione nel deterioramento della funzionalità respiratoria, sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) o condizioni cliniche che rientrano nella diagnosi della MIS-C, alla terapia di supporto va considerata l’aggiunta di una terapia immunomodulante (con corticosteroidi e immunoglobuline), farmaci biologici e di una profilassi antitrombotica con eparina.

Curare i bambini con Covid a casa: perché è importante la quarantena

Anche se è molto invisa ai genitori, la quarantena resta estremamente importante per cercare di fermare la trasmissione del virus. Ricordiamo che la quarantena è il periodo in cui bisogna stare in casa dopo aver avuto un contatto stretto. L’isolamento è quando invece si è positivi.

La vaccinazione

La vaccinazione contro il Covid è raccomandata in tutti i bambini e gli adolescenti a partire dai 5 anni di età. Negli adolescenti dai 12 anni di età, oltre al ciclo vaccinale primario con due dosi, è raccomandata una dose di richiamo a distanza di 4 mesi dalla 2° dose.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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