Alimentazione

Sprechi alimentari: 5 consigli (+1) per evitarli

Ogni anno sprechiamo circa 2 miliardi di tonnellate di cibo, che finiscono in spazzatura. Ecco come comportarsi per mangiare consapevolmente

In occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con Uber Eats, fornisce semplici ma preziosi consigli per minimizzare la propria impronta ambientale nella quotidianità. Ogni anno, infatti, sprechiamo circa 2 miliardi di tonnellate di cibo e «si stima che gli sperperi dei consumatori ammontino addirittura a un terzo di tutte le pietanze preparate e servite sulle nostre tavole», interviene lo specialista. «Le persone, quindi, dovrebbero essere educate e sensibilizzate sulla necessità di adottare una “dieta sostenibile” e incentivate a ridurre al massimo gli sprechi».

Ridurre gli sprechi alimentari: i 5 consigli di Uber Eats

  1. Una volta avviata la cottura di un piatto, è possibile spegnere i fornelli ed utilizzare il calore accumulato per una cottura passiva, sfruttando la dissipazione graduale che consente di continuare a cuocere senza sprecare energia.
  2. Di molte verdure soltanto il “frutto” è edibile, di altre, invece, lo è l’intera pianta. L’impronta ambientale della prima tipologia è molto superiore rispetto alla seconda, in quanto vengono scartate – e quindi sprecate – molte parti della pianta. Preferire le verdure interamente edibili aiuta a evitare questi sprechi.
  3. Esistono degli elementi che, pur essendo considerati “cibi”, sono strumentali alla cucina di altri piatti. Un tipico esempio sono i “condimenti” (come sale, zucchero e olio): questi andrebbero utilizzati sempre con grande parsimonia in virtù dell’impatto non irrilevante delle loro filiere.
  4. Per alcuni alimenti, come ad esempio la pasta, il consumo idrico della fase di cottura rappresenta un impatto sull’ambiente decisamente impattante. Quando l’acqua di cottura esaurisce la propria funzione, invece di gettarla, si potrebbe riutilizzare per la preparazione di altri piatti. Anche l’acqua utilizzata per lessare le verdure, peraltro ricca di sostanze nutritive e minerali, può essere impiegata come ingrediente per altre preparazioni.
  5. Quando si sceglie un prodotto, si sceglie sempre anche il packaging in cui esso è commercializzato. Optare per prodotti alimentari che hanno un packaging più “leggero”, oppure in materiali innovativi (ad esempio biodegradabile) oppure ancora composto di materiali riciclati, può contribuire a evitare lo spreco di materia.

Il consiglio in più di Too Good To Go

Anche Too Good To Go, l’app contro lo spreco alimentare, punta i riflettori non solo sulla Giornata Internazionale, ma sull’intero mese di settembre con l’obiettivo di salvare 400 tonnellate di cibo. Ciò significa compensare lo spreco di 200.000 cittadini italiani per un mese, l’equivalente di città come Trieste o Taranto. Allo stesso tempo, si evita anche di vanificare l’emissione di 1.000 tonnellate di CO2e, necessarie per la produzione degli alimenti, che equivalgono a 200 viaggi in aereo intorno al mondo e alle emissioni di CO2e di 130 cittadini italiani in un anno. Una sfida ambiziosa, che può realizzarsi solo grazie al coinvolgimento di chi ha già fatto sì che Too Good To Go, in soli tre anni, sia arrivata a salvare in Italia 9 milioni di pasti.

Attraverso l’app sarà possibile sia acquistare le classiche Magic Box sia effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana, grazie all’apposita sezione, ma anche con degli speciali “negozi virtuali” attivati per il mese di settembre e che saranno visibili a Milano, Roma e Torino: per ogni acquisto di queste “Magic Box da donare” dal valore di 8 euro, Too Good To Go si impegna a far avere alla Croce Rossa 18 euro di cibo che verrà destinato alle persone in difficoltà.

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