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Pane viola: cos’è e perché dovresti inserirlo nella dieta

Nato in un laboratorio di Singapore, è considerato oltreoceano il primo superfood lievitato al mondo. Ecco le sue caratteristiche

Colpisce per il colore, stupisce per le qualità nutritive. Il pane viola (o purple bread) non è solo un trend che sta spopolando sui social ma anche una pagnotta considerata il cibo del futuro, nata in laboratorio per opera di Zhou Weibiao. Lo scienziato della National University di Singapore lo ha presentato come il primo superfood lievitato al mondo. Ma è davvero così genuino e salutare? Scopriamolo insieme.

Pane viola: da cosa dipende la colorazione

Il pane viola ricorda nell’aspetto la tonalità di melanzane e i mirtilli. Come questi alimenti contiene, infatti, le antocianine, pigmenti responsabili della loro colorazione. Nel caso del bread purple si trovano nell’impasto dopo esser state estratte dal riso nero: il loro potere antiossidante e antinfiammatorio rende il lievitato in grado di contrastare lo stress ossidativo, causato dai radicali liberi, e aiuta a prevenire diverse malattie degenerative e cardiovascolari.

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Ha un indice glicemico più basso rispetto al pane tradizionale

Il sapore e la consistenza morbida sono uguali al pane bianco, ma in compenso quello viola ha un bassissimo indice glicemico. In questo lievitato gli amidi che entrano in contatto con le antocianine provocano una reazione chimica in grado di rallentare di circa il 20% la digestione rispetto al pane normale. Una caratteristica che si traduce, prima di tutto, in una maggiore sensazione di sazietà.

Inoltre, il pane viola ha anche dalla sua il vantaggio di non aumentare il livello di zuccheri nel sangue, non provocare picchi di insulina e, quindi, di ridurre gli accumuli di grasso. È quindi ideale per chi soffre di diabete o obesità.

Il pane viola ideale per variare il regime alimentare

Come il pane tradizionale o integrale, anche quello viola contiene oltre ai carboidrati complessi, una buona parte di fibre, vitamine e sali minerali. Da inserire nel regime alimentare per variare la propria dieta, si differenzia sicuramente per il colore e il profumo gradevoli. Può essere utilizzato in tanti di modi in cucina, come base per preparare panini, insalate o altri pasti, che includono ingredienti salutari come verdure, carni magre o fonti di proteine vegetali.

Un superfood ricco di nutrienti essenziali

Per tutte le proprietà sopra riportate, il pane viola è stato subito apprezzato negli Stati Uniti, dove si è guadagnato il titolo di superfood del futuro. Al pari di bacche di goji, tè verde e peperoncino, il purple bread è, appunto, ricco di nutrienti essenziali che danno al nostro organismo molteplici benefici sia a livello fisico sia mentale.

Nonostante l’entusiasmo e il colore, che lo hanno portato a diventare virale sui social, è bene essere cauti: i nutrizionisti italiani ricordano che, anche se viene comunemente indicato ormai come un alimento molto dietetico, devono essere ancora testate le proprietà legate alla perdita di peso.

Gli svantaggi del pane viola

Per provare a realizzare il pane viola a casa servono alcune regole fondamentali. La prima è la cottura: per non far volatilizzare con il calore le antocianine, bisogna diminuire al minimo la permanenza in forno. Nel corso di un’intervista alla CNN, lo scienziato della National University ha sottolineato che il pane viola riesce a conservarne la gran parte, circa l’80%, grazie a una cottura molto breve (8 minuti a 200 °C).

La grande difficoltà è piuttosto quella di recuperare l’estratto di riso nero. Per ovviare alla mancanza, si può sostituire facendo bollire cavolo rosso, ravanelli o mirtilli. È possibile, in alternativa, anche aggiungere farine di mais rosso per conferirgli la tipica colorazione violacea.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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