Alimentazione

Pancia gonfia: gli 8 trucchi del nutrizionista per combatterla

Condizione comune in uomini e donne, dipende per il 70% dallo stile di vita e può avere ripercussioni sulla salute

Ho la pancia gonfia”. Quante volte ti è capitato di pensarlo, magari sentendo tirare il bottone dei jeans a tavola, infilando un vestito, oppure semplicemente guardandoti allo specchio? E quante ti è capitato di chiederti il perché? La risposta è semplice: forse dovresti rivedere lo stile di vita. Sì, perché se da un lato ad incidere sul gonfiore addominale è un 30% di genetica, la restante parte, il 70%, deriva dalle abitudini e da come si ascolta il proprio corpo. Ne abbiamo parlato con il dott. Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista, esperto in nutrizione e integrazione sportiva.

Quali sono le cause del gonfiore addominale

Comune in uomini e donne, oltre ad essere un fattore estetico, può avere ripercussioni anche dal punto di vista della salute. «È bene precisare che non conta tanto quanto si mangia, né la predisposizione genetica, ma piuttosto come ci si comporta nelle piccole abitudini quotidiane e quanto si ascolta il proprio intestino», premette lo specialista a Ok Salute. «Un soggetto stressato, che mangia velocemente o in piedi, parla a bocca piena, si concede spesso aperitivi per lavoro, è sedentario, oppure pratica sport senza rispettare i tempi necessari per una corretta digestione, ha un rischio molto alto di soffrire di pancia gonfia, oltre che di stitichezza».

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Ovviamente anche l’alimentazione svolge un ruolo centrale nella gestione del gonfiore. «Tutti gli alimenti ricchi di zuccheri, oppure quelli raffinati, gli alcolici o le bevande gassate, piuttosto che i prodotti industriali, portano ad un aumento della fermentazione», precisa. In parole semplici, «chi ha già un intestino stressato per stile di vita e ci abbina questi cibi, comprese alcune verdure che stimolano la fermentazione come ad esempio i broccoli, il cavolo, il cavolfiore, ovvero tutta la famiglia delle crucifere, va incontro a un ulteriore gonfiore addominale» continua Sorrentino.

Lo squilibrio della flora batterica intestinale

Ma, cosa succede di preciso all’interno del nostro corpo in caso di gonfiore addominale? Il nutrizionista spiega che «si verifica una condizione di squilibrio della flora batterica intestinale che prende il nome di disbiosi. Questa può essere fermentativa, quindi portare alla fermentazione di gas, anidride carbonica e gonfiore addominale, o putrefattiva, quindi riguardare più la seconda parte di intestino, ovvero il colon. Quando si parla di pancia gonfia si prende in considerazione la disbiosi fermentativa».

I trucchi del nutrizionista

Cosa fare allora per avere una pancia “sgonfia” e in salute? Sorrentino ci svela 8 semplici, ma efficaci, trucchi:

  1. Restare idratati: consumare acqua a temperatura ambiente, diminuendo l’apporto idrico durante i pasti perché rallenta il processo digestivo;
  2. Masticare lentamente: la masticazione prolungata garantisce una pre-digestione minima a supporto di stomaco e intestino;
  3. Preferire il consumo di pesce azzurro: ricco di acidi grassi Omega3, oltre a ridurre il livello di trigliceridi nel sangue, svolge un’azione antinfiammatoria;
  4. Diminuire il consumo di carne, specie quella rossa, e non eccedere nel consumo di verdura;
  5. Combinare i cibi: non mischiare tra loro proteine (no uova-carne, no uova-pesce, no pesce-formaggi) o carboidrati (no pasta- pane, no riso-patate, no pasta-frutta) perché stimolano la fermentazione ed evitare la frutta dopo i pasti;
  6. Effettuare un ciclo di probiotici e prebiotici almeno una volta al cambio di stagione: si tratta di micro-organismi vivi che, secondo la definizione ufficiale di FAO e OMS, “apportano un beneficio alla salute dell’ospite”, se somministrati in quantità adeguata;
  7. Seguire uno stile di vita sano: oltre ad un’alimentazione equilibrata, è importante mantenersi attivi e avere una buona qualità del sonno. Chi dorme poco produce maggiori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che rallenta la produzione degli enzimi digestivi, necessari allo smaltimento;
  8. Ascoltare il proprio intestino: il 95% della serotonina, ormone della felicità, è prodotta dalle cellule gastrointestinali. Avere un intestino “in salute” permette di conseguenza di mantenere un ottimo tono dell’umore.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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