Alimentazione

Cibi pronti: perché gli alimenti ultra processati sono dannosi per la salute?

Comodi e appetitosi, possono però aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare malattie importanti. Ecco cosa dicono gli studi scientifici

Perché i cibi pronti fanno male? I cibi ultra processati non sono altro che quelli confezionati e pronti per essere consumati dopo essere stati scaldati, grazie a diverse lavorazioni industriali. Di conseguenza un alimento è ritenuto non processato o minimamente processato quando si presenta così com’è in natura o ha subito pochissime modificazioni, solo per renderlo idoneo al consumo umano.

I cibi processati sono invece quelli che vedono un intervento blando da parte delle aziende produttrici. Ne fanno parte quei prodotti che contengono olio o salamoia, come ad esempio i legumi in scatola.

Gruppo San Donato

Sempre più consumati anche in Italia

I cibi pronti stanno conquistando porzioni sempre più importanti del mercato italiano. Fino a qualche anno fa la quota nel nostro Paese era bassa. I cambiamenti negli stili di vita hanno però dato un impulso importante a questi prodotti. Del resto sono facili da preparare, hanno una data di conservazione molto lunga e hanno aromi ed edulcoranti che li rendono particolarmente graditi, tanto da essere considerati spesso dei comfort food.

Perché i cibi pronti fanno male: ecco cosa contengono

I cibi ultra processati contengono numerosi ingredienti aggiunti. I più usati sono sale, zucchero, additivi e coloranti, ma anche grassi e amidi. Fanno parte di questa categoria alimenti molto comuni come le bevande gasate, i piatti pronti freschi o surgelati, gli snack confezionati, gli alimenti venduti nei fast food, ma anche i cereali per la colazione, gli yogurt dolci alla frutta o i cracker.

  • Zuccheri aggiunti: non solo sono ricchi di zuccheri aggiunti, ma fanno parte anche della categoria dei cibi in cui lo zucchero è nascosto. Ad esempio troviamo zucchero anche in cibi tipicamente salati come ad esempio in molte delle cotolette di pollo impanate.
  • Ingredienti artificiali: questi alimenti contengono conservanti, che aiutano a conservare appunto meglio le loro caratteristiche e a ritardare la data di scadenza. Troviamo anche coloranti artificiali, aromi chimici.
  • Carboidrati raffinati: stimolano il rilascio di insulina, creando dei picchi di glicemia. Il risultato è che aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e di avere costantemente attacchi di fame. I cibi processati ci spingono quindi a mangiare di più.
  • Poveri in nutrienti e con poche fibre, ma con molti grassi saturi e sale. Questa combinazione danneggia in modo significativo molti organi del nostro corpo.

Il rischio sta nell’aumento dei livelli di infiammazione

Il problema principale di questo cibo sta nell’essere poveri dal punto di vista nutrizionale e molto ricchi dal punto di vista energetico. Forniscono grandi quantità di zucchero e grassi, mentre contengono poche fibre e vitamine. Spesso ci sono prodotti che sembrano sani, come ad esempio alcuni minestroni già pronti, ma basta leggere l’etichetta per rendersi conto dell’alta percentuale di zuccheri e sale. Contengono spesso additivi ed emulsionanti che fanno impennare i livelli di infiammazione.

Come capire se un cibo è ultra processato?

Detto questo c’è un modo semplice per capire se un prodotto sia processato o meno. Basta leggere gli ingredienti. Se la lista degli ingredienti è lunga, sono alte le possibilità che siamo davanti a un cibo di questo tipo.

Gli esperti consigliano di evitare o comunque limitare il più possibile il consumo di questi alimenti. Ovviamente non tutti i cibi processati provocano gli stessi problemi e ognuno di noi reagisce diversamente. Teniamo conto che la maggior parte degli studi è svolta nei Paesi anglosassoni, dove la quota calorica fornita da questi cibi è notevolmente più alta che in Italia. Naturalmente non ci sono grandi problemi se li consumiamo raramente.

I cibi ultra processati aumentano il rischio di cancro al colon retto

Ovviamente tutto sta nella frequenza e nelle quantità. Mangiare assiduamente cibi pronti, però, può fare impennare le probabilità di sviluppare un cancro al colon retto anche del 30 per cento.

Una ricerca svolta negli Stati Uniti ha indagato sulle abitudini alimentari di quasi 300.000 persone, monitorate per vent’anni. Il focus era proprio il cibo ultra processato. Gli scienziati hanno scoperto che si alza il rischio principalmente negli uomini. Altri studi hanno però dimostrato che anche nelle donne un largo consumo di questi cibi può aumentare il rischio di cancro al colon retto.

Ci sono anche ricerche epidemiologiche che sostengono che l’aumento dei casi di questo tipo di tumore nelle persone sotto i 55 anni si debba anche, ma non solo, al relativo aumento del consumo di cibi già pronti.

Perché i cibi pronti fanno male: aumentano il rischio di malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte nel nostro Paese. Molto spesso questi decessi potrebbero essere prevenute con uno stile di vita sano. Una ricerca svolta in Italia dall’IRCCS Neuromed di Pozzilli ha collegato il consumo dei cibi ultra processati a un aumento del rischio di patologie cardiovascolari.

Lo studio non ha solo confermato la crescita delle probabilità di ammalarsi, ma ha anche evidenziato che è più rischioso anche di una dieta con prodotti naturali che contenga grassi saturi, che sappiamo che danneggiano la salute del cuore.

I cibi ultra processati aumentano il rischio di declino cognitivo

Uno studio condotto dall’Università di San Paolo in Brasile ha dimostrato che i cibi pronti sono nocivi anche per la salute del nostro cervello. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Jama Neurology.

Gli esperti hanno scoperto che mangiare spesso alimenti ultra processati peggiore le prestazioni cognitive, accelerando il declino che può portare a una forma di demenza, la più diffusa delle quali è Alzheimer.

Un’altra ricerca aveva già dimostrato che l’assiduo consumo di questi cibi riduce la fluenza nel parlare negli anziani. I danni sono maggiori se hanno anche il diabete di tipo 2. Teniamo contro che almeno 4 milioni di italiani soffrono di questa malattia cronica.

Perché i cibi pronti fanno male: aumentano il rischio di depressione

Nonostante siano considerati dei comfort food, quindi degli alimenti che possono confortarci nei momenti difficili, questi alimenti aumentano il rischio di sviluppare i sintomi della depressione.

Un imponente studio svolto in Australia ha scoperto che mangiare spesso questo cibo fa crescere in modo significativo il rischio di depressione. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Journal of Affective Disorders.

I ricercatori hanno analizzato 15 studi sull’argomento. Il rischio cresce del 23 per cento. Anche in questo caso il problema riguarda il fatto che questo tipo di dieta aumenti in modo importante i livelli di infiammazione del corpo.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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