Alimentazione

Cocco: proprietà e calorie dello “spezzafame” da spiaggia

Oltre a essere buono, è anche sano? Quanto possiamo consumarne se siamo a dieta? E che cosa cambia tra il prodotto fresco e i suoi derivati?

È lo “spezzafame” più famoso della spiaggia, da acquistare direttamente dai venditori ambulanti che ne esaltano le qualità con rime e cori da stadio. Dentro a una noce di cocco si nascondono mille virtù, grazie alle quali questo frutto esotico rappresenta un vero e proprio alleato del benessere.

Cocco fresco: proprietà e benefici

Quali sono i valori nutrizionali del cocco fresco? Contiene un buon quantitativo di acqua, intorno al 51%. A fronte di una discreta percentuale di zuccheri (4,4%), ha un apporto di grassi, pur essendo un frutto, molto elevato: 35% quasi del tutto saturi. In particolare, il cocco è ricco di acido laurico, che è un acido grasso saturo in grado di aumentare i livelli di colesterolo totale, innalzando soprattutto quelli dell’HDL. Per questo motivo svolge un effetto protettivo sul rischio cardiovascolare. Contiene anche molte calorie, ossia 358 kcal per 100 grammi di prodotto, risultando essere uno dei frutti freschi più energetici.

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Ha un elevato quantitativo di potassio e magnesio: questo è sicuramente il suo pregio più grande. Per questa ragione è molto utile quando c’è un calo delle performance o si avverte stanchezza, perché dispensa questi preziosi minerali in modo naturale.

Cocco disidratato

Quali differenze ci sono tra il cocco fresco e il cocco disidratato? In quest’ultimo l’acqua è presente soltanto in tracce, circa il 2%, ma aumenta nettamente il quantitativo di grassi che va oltre il 65%. Ecco perché anche le calorie salgono arrivando a 600 kcal per 100 grammi di prodotto. Dal punto di vista nutrizionale, il cocco disidratato è un po’ come la frutta secca. I vantaggi sono che contiene più potassio e magnesio rispetto al prodotto fresco ed è interessante la quota del ferro che passa dai 2 a quasi 4 milligrammi per etto. È ottimo per chi pratica attività sportiva, ma non per chi ha problemi di sovrappeso».

Latte di cocco

Il latte di cocco si ricava dalla polpa, che viene frullata e trasformata in una forma liquida. La percentuale di grassi è molto alta, intorno al 35%, e un bicchiere di latte di cocco dispensa circa 250 kcal. Quindi, comparato con il latte vaccino (un bicchiere fornisce 50 kcal se il latte di mucca è parzialmente scremato e 90 se è intero) è molto più energetico. Certo è un’alternativa nel caso si soffra di intolleranza al lattosio, ma va consumato con parsimonia e attenzione se si hanno problemi di sovrappeso.

Acqua di cocco

L’acqua di cocco è molto buona, rifrescante, tonificante e contiene poche calorie. In Italia non è molto consumata, perché il frutto si trova già affettato ma in realtà ha grandi vantaggi: pochi grassi e ottime quantità di potassio e magnesio. Alcune citochine presenti nell’acqua di cocco hanno mostrato di possedere proprietà anti-invecchiamento, antitumorali e antitrombotiche.

Al contrario, bisogna fare attenzione all’olio di cocco, che ha un quantitativo di grassi saturi intorno all’87%. Quello di palma ne contiene il 47%, il burro il 49%. L’olio di cocco è spesso contenuto nei gelati confezionati, e in altri prodotti dolciari, che vanno pertanto consumati una volta ogni tanto e comunque è sempre meglio preferire i prodotti freschi o artigianali. In campo cosmetico, invece, l’olio di cocco è un ottimo emolliente.

Conservazione

Essendo ricco in grassi, con le temperature alte il cocco è più soggetto a irrancidimento, quindi occorre prestare attenzione al momento in cui si consuma. È maleodorante e può avere un sapore diverso rispetto a quello ben conservato. Inoltre, se la buccia del cocco non è integra e presenta micro-fratture, vi è il pericolo della contaminazione da parassiti.

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