Alimentazione

Bucce, scorze, gambi: quali sono gli scarti buoni in cucina?

Bucce di patata

Bucce di patata

Le bucce di patata contengono un’alta concentrazione di sostanze preziose, tra cui i glicoalcaloidi. Spesso demonizzate e indicate come “tossiche”, queste sostanze possono causare disturbi solo se ingerite in grandi quantità.

Come sempre: è la dose che fa il veleno. «In teoria, dovremmo mangiarci un chilo di bucce di patata per stare male» spiega la nutrizionista Chiara Manzi, autrice del libro Cucina Evolution BuonaDaVivere! In forma senza dieta, edito da Art Joins Nutrition Editore (puoi chiederle un consulto qui). «Il rischio c’è soprattutto se le patate sono vecchie e completamente germogliate».

Gruppo San Donato

Il trucco in cucina

«Consiglio di essiccarle, al sole o al forno a 100 gradi per mezz’ora, e poi frullarle. È un trucco per aggiungere una fibra, simile a quella della crusca ma molto più solubile e gustosa, al proprio piatto» suggerisce l’esperta. La fibra solubile forma una sorta di gel nel corpo che aiuta a rallentare l’assorbimento dei grassi e contribuisce alla sensazione di sazietà.

Gambi degli asparagi

Gambi degli asparagi

È un classico: quando prepariamo gli asparagi gran parte dei gambi finiscono scartati, perché duri e filamentosi. Grave errore: hanno le stesse proprietà nutritive delle cime (contengono quind potassio e fibre) e in più, precisa l’esperta, «sono ricchi di folati, vitamine utili per prevenire le malformazioni del feto, quindi consigliate soprattutto alle donne in età fertile».

Il trucco in cucina

Dato che i folati sono delle vitamine idrosolubili, «i gambi vanno messi in acqua, frullati e filtrati, così da eliminare la parte fibrosa». In questo modo, si otterrà «un brodo o una bevanda ricche di folati».

Scorze di agrumi

Scorze di agrumi

Come la polpa, la scorza degli agrumi è una miniera di bioflavonoidi e antociani, sostanze antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare. In più, contiene degli oli essenziali aromatizzanti ottimi sia per piatti dolci che salati. «L’importante è non utilizzare la parte bianca perché contiene fibra citrica: fa bene, ma è molto amara».

Il trucco in cucina

La scorza di agrumi, quindi di arancia, mandarino o limone, si può grattuggiare su piatti dolci e salati. «Nel primo caso permette di usare meno zucchero perché aromatizza, nel secondo può rinfrescare un piatto, come una pasta al sugo, rendendola più primaverile». Se invece si vuole fare un frullato, allora si può utilizzare anche la parte bianca. «Frullata conferisce un po’ di acidità creando un contrasto amaro, ma gradevole. Per non rendere il gusto estremo consiglio di usare solo un terzo della parte bianca di tutto il frutto». Seguendo questo consiglio si otterrà «una spremuta molto più salutare perché ricca in fibra. Altrimenti, ricorda l’esperta, «avremo una bevanda ad alto contenuto di zuccheri semplici».

Strato esterno delle carote

Strato esterno delle carote

Quando pulisci la carota non buttare via la parte esterna. In genere si scarta perché ha un sapore terroso, ma è ugualmente ricca di vitamine e betacarotene. Anzi, ne ha anche di più della parte interna. «Molte verdure, come le carote, concentrano le vitamine all’esterno. I carotenoidi, infatti, difendono l’alimento dagli agenti esterni» spiega Manzi.

Il trucco in cucina

Lo strato esterno delle carote, così come quello delle zucchine o le foglie più dure dei carciofi, può essere usato per realizzare dei brodi iper vitaminici. «Mettiamo l’acqua a bollire, quando si raggiungono i 100 gradi si spegne il fuoco e si mettono in infusione gli scarti di queste verdure. Lasciamole 5-10 minuti e poi filtriamo il brodo, che sarà profumato e vitaminico».

Gambi, torsoli e foglie
di broccoli

Gambi, torsoli e foglie di broccoli

Foglie e gambi di broccoli, cavoli, verza sono meno belli delle cime, ma non hanno nulla da invidiare in termini di gusto e proprietà nutritive (è dimostrato il potente effetto antitumorale di questi ortaggi).

Il trucco in cucina

La parte più dura dei broccoli, quindi gambi e foglie, si può cuocere con poca acqua. «Tagliare finemente queste parti e metterle a cuocere in una pentola bassa e larga a fuoco molto lento. Quando l’acqua viene totalmente assorbita, frullare il tutto». Il risultato? Una crema molto setosa ricca di fibra solubile, nonostante le parti dure utilizzate. «Si può mescolare a un purea di patate, per abbassarne l’indice glicemico, oppure a una besciamella, con lo stesso obiettivo».

Bucce di pomodoro

Bucce di pomodoro

Le bucce dei pomodori, che molti tolgono, «sono ricche di licopene e glutammato naturale» spiega la nutrizionista.

Il trucco in cucina

Cotte a dovere diventano un sostituto del sale. «Il licopene è un antiossidante che più viene cotto, più è efficace a livello cellulare. Le bucce di pomodoro frullate sono un ottimo modo per insaporire i nostri piatti».

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