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A cosa serve compilare un diario alimentare?

Ecco quali sono i vantaggi di questa pratica, che spesso viene suggerita anche dal nutrizionista o dal dietologo

Perché tenere un diario alimentare

Il diario alimentare è uno strumento importante sia per la persona attenta al proprio peso sia per il nutrizionista o il medico al quale eventualmente si rivolge. Quella di annotare meticolosamente tutti i cibi e le bevande che si assumono durante la giornata è una tipica prescrizione dello specialista quando si inizia una dieta. Conoscere quanto e che cosa il paziente mangia, tra le altre cose, aiuterà anche a indirizzare il regime alimentare su cibi graditi. La lista è utile alla persona per aumentare la consapevolezza di quello che realmente ingerisce durante la giornata, in quanto spesso non se ne rende conto. Chi è in sovrappeso od obeso generalmente sostiene di essere molto moderato durante i pasti, però non tiene conto di quanto consumato fuori pasto. Tenere un diario, invece, permetterà di prendere coscienza delle cattive abitudini alimentari, il primo passo per una corretta gestione del proprio peso.

I vantaggi del diario alimentare

Che il diario alimentare serva non solo a conservare ma anche a recuperare la linea lo ha dimostrato una ricerca condotta dal Kaiser Permanente’s Center for Health Research di Portland (Usa). Lo studio è stato pubblicato nel 2008 sull’American Journal of Preventive Medicine.

Gruppo San Donato

I più diligenti nel registrare i consumi dei 1.700 volontari hanno perso il doppio del peso rispetto agli altri. A loro è stato chiesto di seguire per sei mesi una dieta povera di grassi e ricca di frutta e verdura e di fare trenta minuti di attività fisica quotidiana. Non solo. Secondo uno degli studiosi, lo psicologo Victor Stevens, tenere un diario, in cui si monitorano anche l’assunzione di sale, fibre, zuccheri e altri nutrienti, può favorire la lotta a:

Come e quando compilarlo

Il consiglio, quindi, è di compilare almeno una volta nella vita una scrupolosa lista di cibi e bevande assunti quotidianamente. Quindi si può tornare a rifarlo quando si sente di averne bisogno. Volendo, la registrazione può avvenire anche stagionalmente. In realtà, tradotta in calorie, l’alimentazione invernale non è così drasticamente diversa da quella estiva. I consumi occasionali e limitati, come il panettone a Natale, non fanno testo. Tenere il diario 365 giorni all’anno, invece, non fa bene né alla psiche né al controllo del peso, in quanto diventa un’azione maniacale che comporta il non vivere con serenità quello che si mangia o non si mangia.

Focus a cura di Laura Rossi, ricercatrice del Crea – Consigli per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria

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