Cosa sono gli alimenti fortificati? Hai mai notato frasi come “arricchito con ferro” o “con vitamina D aggiunta” sulle confezioni di cibi come pane, latte e cereali? Questi alimenti sono detti fortificati o arricchiti, perché durante la produzione vengono integrati con vitamine e minerali. Questa pratica, iniziata nel XX secolo, era pensata per colmare carenze nutrizionali, ma oggi ha un ruolo meno centrale.
In questo articolo
Quando la fortificazione ha fatto la differenza
Un esempio storico di successo è l’aggiunta di iodio nel sale, che ha ridotto drasticamente le malattie della tiroide. Anche l’aggiunta di vitamina D al latte negli anni Venti ha prevenuto il rachitismo nei bambini negli Stati Uniti. In Italia, l’uso del sale iodato ha portato nel 2020 all’iodosufficienza, riducendo le patologie legate alla carenza di iodio.
La situazione attuale
In Europa la fortificazione degli alimenti è facoltativa, ma molto diffusa. Ad esempio, nei Paesi scandinavi, a causa della bassa esposizione solare, molti alimenti sono arricchiti con vitamina D. Questo fenomeno ha portato a un “paradosso scandinavo“: le persone del nord Europa, nonostante ricevano meno sole, hanno livelli più alti di vitamina D rispetto a chi vive nei paesi mediterranei.
Quando gli alimenti fortificati possono essere dannosi
Se da un lato la fortificazione ha apportato benefici evidenti, bisogna fare attenzione all’eccesso di nutrienti, specialmente quando si assumono sia integratori che alimenti fortificati. Ad esempio, un eccesso di acido folico durante la gravidanza potrebbe non essere benefico per il bambino.
Alimentazione naturale ed equilibrata: la soluzione migliore
Per chi segue una dieta varia ed equilibrata, gli alimenti fortificati non sono strettamente necessari. Gli alimenti freschi e non processati, come frutta e verdura, sono naturalmente ricchi di vitamine, minerali e fibre che offrono un mix di nutrienti benefici per il corpo.
A chi servono veramente gli alimenti fortificati?
Gli alimenti fortificati possono essere utili per categorie specifiche di persone, come coloro che seguono diete vegetariane o vegane, gli anziani o chi soffre di intolleranze alimentari. Gli steroli vegetali, ad esempio, aiutano a ridurre il colesterolo, mentre gli omega-3, spesso aggiunti a latte e yogurt, riducono i trigliceridi nel sangue.
Come leggere l’etichetta di un alimento fortificato
Sapere se un alimento è fortificato non è sempre semplice. Leggere l’etichetta è fondamentale: se un prodotto è arricchito, la quantità di vitamine e minerali sarà significativamente superiore rispetto a un prodotto non fortificato. Inoltre, la normativa europea stabilisce che la quantità di nutrienti deve coprire almeno il 15% del fabbisogno giornaliero.
Il parere degli esperti
Alimenti fortificati sì o no? E a cosa dobbiamo stare attenti quando leggiamo le etichette che ci sono sugli alimenti?
Differenza tra dieta con cibi freschi e cibi fortificati
Abbiamo chiesto di spiegarci meglio la fortificazione degli alimenti a Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea, Centro di ricerca alimenti e nutrizione.
«La fortificazione è una pratica che ha lo scopo di migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti. Attenzione a non assumerli con gli integratori, perché si rischia un eccesso di nutrienti. A differenza di quello che avveniva in passato, oggi sappiamo che per i bambini è fondamentale una dieta strutturata e varia, e che se mangiano bene non hanno bisogno di aggiunte particolari per crescere sani. Gli alimenti naturali non solo contengono le vitamine e i minerali di cui abbiamo bisogno, ma anche le fibre e altre migliaia di composti che agiscono positivamente sul nostro organismo. È proprio questo mix che risulta davvero benefico per la salute».
Come leggere le etichette?
Abbiamo chiesto a Silvia Di Giacomo, ricercatrice presso il dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica dell’Istituto superiore di sanità (Iss), come leggere le etichette?
«Nella tabella dei valori nutrizionali presente su ogni confezione vengono riportati i livelli di vitamine e minerali, senza specificare se tali nutrienti erano già presenti o sono stati aggiunti. Tuttavia la quantità di tali sostanze negli alimenti fortificati è di solito superiore rispetto a un prodotto non arricchito. Ad esempio, nei cereali per la colazione addizionati con ferro il contenuto di tale nutriente è di 27 mg per 100 g, mentre nei cereali non fortificati è in media di 3 mg per 100 g».
Quanto dev’essere fortificato un cibo per essere definito tale?
Se un alimento è fortificato, possiamo essere certi che fornisca una quantità significativa di nutrienti, come previsto dal regolamento europeo.
«Vitamine e minerali aggiunti sono presenti in quantità significative se in 100 g di prodotto è presente almeno il 15% della quantità che soddisfa il fabbisogno giornaliero di una persona. Ad esempio, un adulto dovrebbe assumere circa 800 mg di vitamina A al giorno. I cereali che riportano sulla confezione la dicitura “con vitamina A” devono contenere, per ogni 100 g di cereali, almeno il 15% di 800 mg di vitamina, quindi 120 mg.
Conclusioni
Sebbene gli alimenti fortificati possano avere un ruolo nella nostra dieta, è importante non sostituirli a una corretta alimentazione. La qualità degli alimenti naturali è insostituibile e fornisce una combinazione unica di nutrienti essenziali.
Testo di Camilla De Fazio