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Pillola dei 5 giorni dopo, cos’è e come funziona

La pillola dei cinque giorni dopo è il contraccettivo d'emergenza di ultima generazione, già approvato dall'Ema, l'agenzia europea del farmaco, e in commercio in Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Ora anche in Itlaia

La pillola dei cinque giorni dopo è il contraccettivo d’emergenza di ultima generazione, già approvato dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco, e in commercio in Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Ora anche in Itlaia

La pillola dei 5 giorni dopo, su cui è arrivato il via libera definitivo dell’Aifa, funziona appunto fino al quinto giorno successivo a un rapporto sessuale non protetto, contrariamente alla tradizionale pillola del giorno dopo, che in realtà ha effetto nell’arco delle 72 ore successive al rapporto.

Gruppo San Donato

Il farmaco è chiamato tecnicamente ulipristal acetato, ed è stato approvato dall’Ema nel maggio 2009, mentre negli Stati Uniti la Fda ne ha autorizzato la commercializzazione dall’agosto 2010. Proprio un recente studio americano ne ha certificato l’efficacia: somministrata a 1.241 donne, la pillola ha mostrato un tasso di successo del 97,9%, lo stesso della pillola del giorno dopo, ma, per l’appunto, con una efficacia prolungata fino a 120 ore.

Non si tratta di un farmaco abortivo, come la RU486, ma di un anticoncezionale, che ha un effetto anti-progesterone inibendo temporaneamente i meccanismi dell’ovulazione. Il farmaco, come la pillola del giorno dopo, ha effetto se quando viene assunto non è ancora avvenuta la fecondazione: per questo la certezza sulla sua efficacia tende a diminuire con il passare dei giorni. In Italia la sua approvazione è stata per mesi in stand-by: il ministro della Salute Ferruccio Fazio aveva chiesto un parere al Consiglio superiore di sanità proprio per chiarire se si tratti di un farmaco contraccettivo o abortivo: nel secondo caso, si sarebbe dovuto valutare se la pillola è compatibile con la legge 194.

Dal canto suo l’Aifa, in attesa del pronunciamento del Consiglio superiore di sanità, aveva espresso «preoccupazione riguardo alle eventuali conseguenze di un uso ripetuto». Poi il Consiglio ha chiarito che di contraccettivo si tratta, aprendo la strada al via libera definitivo.

Fonte Agi

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