Salute

Dermatite da smarthpone: colpa del nichel

Chiazze, prurito e bolle principalmente su orecchie, collo, viso e mani possono essere ricondotte all’abuso di strumenti elettronici, fonte di allergeni. Lo spiega uno studio che ha individuato anche un aumento di casi di dermatite allergica da contatto

Ci si chiede da anni se l’odierno abuso di cellulari e apparecchi elettronici possa danneggiare la salute, soprattutto quella del cervello per via del campo magnetico generato. Mentre gli scienziati ancora cercano delle evidenze scientifiche e un consenso unanime, si fa strada un problema ben più visibile: agli smartphone si può anche essere allergici, basta il semplice contatto. La questione è stata indagata da un team di ricercatori danesi della Copenhagen University Hospital Gentofte che, in collaborazione con i colleghi californiani della Loma Linda University School of Medicine e quelli dell’University of Arizona College of Medicine, hanno condotto una revisione degli studi finora pubblicati sulla dermatite allergica da contatto associata all’uso di cellulari e accessori elettronici.

La dermatite allergica da contatto è una reazione immunitaria mediata da particolari cellule ‘di difesa’ (le cellule T) che si innesca quando tocchiamo, maneggiamo o semplicemente appoggiamo sul corpo oggetti contenenti alte concentrazioni di alcune sostanze ‘fastidiose’. Un braccialetto, un anello, zip o bottoni metallici degli indumenti possono, nei soggetti sensibili, essere causa di irritazione, arrossamento, prurito, secchezza estrema e bolle sulla pelle. Si stima che ne soffrano fino al 17 per cento delle donne e il 3 per cento degli uomini nella popolazione generale, più comune nei bambini con un incidenza fino al 30 per cento. Tra gli allergeni imputati, il nichel e il cromo sono quelli più diffusi.

Gruppo San Donato

Le normative europee attuali impongono una restrizione del contenuto di queste sostanze negli oggetti, tanto che oggi esiste, ad esempio, la bigiotteria nichel-free per attutire l’impatto sulla pelle di chi la indossa. Secondo i dermatologi, però, questi controlli andrebbero estesi e intensificati anche sugli strumenti hi-tech: non solo smartphone ma anche laptop, console dei videogames e altri accessori sono una fonte di nichel e, da quanto è emerso nell’indagine condotta, sembrano essere associati a un limitato numero di casi di reazioni allergiche epidermiche su mani, viso, orecchie, collo e cosce (ovvero, dove molti appoggiano il computer portatile o il telefonino). Data la crescita enorme nell’utilizzo di questi apparecchi elettronici, spiegano i ricercatori, pediatri e allergologi si possono aspettare un aumento dei casi nel prossimo futuro.

a cura della Redazione

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio