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Asma: cos’è la riabilitazione polmonare?

Cause, sintomi, prevenzione e nuove terapie. Per la cura non solo farmaci, ma anche fisioterapia e attività fisica

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che determina un aumento della reattività dei bronchi, che si ostruiscono a fronte di stimoli minimi e innocui, e alla cui base vi è una predisposizione genetica alle allergie respiratorie.
Enrico Heffler, ricercatore universitario in malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Catania (puoi chiedergli un consulto qui), spiega cause, diagnosi, cure e prevenzione.

Cause 

Nel 70-80% dei casi la causa dell’insorgenza e del perdurare di questa malattia è l’esposizione ad allergeni quali acari della polvere, epiteli di animali e pollini. Ma vi è anche una forte influenza dell’ambiente in cui si vive: ci sono dati che dimostrano come l’inquinamento renda più probabile la comparsa dell’asma nei soggetti predisposti.

Gruppo San Donato

Durante l’infanzia sono i maschi a essere colpiti più frequentemente, mentre, con l’avanzare dell’età, la malattia diventa sempre più al femminile, con uno scarto, comunque, minimo (1,5 donne per ogni uomo).

Sintomi e diagnosi

Nel bambino le avvisaglie si possono manifestare già nei primi tre anni di vita. Il sintomo prevalente è il «fischio», il respiro sibilante, tanto che, non essendo possibile sottoporli a quell’età a esami spirometrici, questi piccoli pazienti vengono definiti «wheezers» (fischiatori).

In effetti, in diversi casi non si tratta di vero asma, ma di ostruzione bronchiale dovuta a nascite premature o a infezioni virali precoci (soprattutto il Virus Sinciziale Respiratorio, responsabile della bronchiolite), che favoriscono l’iperattività dei bronchi. Una condizione che, crescendo, regredisce spontaneamente nell’arco di tre-cinque anni.

Prevenzione 

Per chi è, invece, realmente predisposto all’asma esistono misure di prevenzione che possono rendere meno probabile lo sviluppo della malattia o, almeno, non peggiorarla. Si tratta di regole di igiene che prevedono, per esempio, una pulizia (magari ricorrendo ad aspirapolvere con filtri particolari) e un’aerazione degli ambienti domestici più frequente del normale, l’evitare contatti con gli animali ai cui epiteli si è allergici, usare federe e coprimaterasso antiacaro

Se siamo, poi, certi che la causa dell’asma sia di tipo allergico, è possibile ridurne gli effetti in modo notevole con l’immunoterapia specifica (la cosiddetta vaccinoterapia delle allergie).

Terapie farmacologiche

L’asma attualmente non vede una cura definitiva, ma lo si può tenere a bada fino a portare il paziente a non rendersi quasi più conto di soffrirne. La terapia si fonda sull’obiettivo di spegnere l’infiammazione sottostante utilizzando farmaci corticosteroidi inalatori.

A questi si possono eventualmente associare i broncodilatatori, cioè quei farmaci che «aprono» i bronchi, o altri farmaci con azione anti-infiammatoria specifica (esempio gli «antileucotrieni»).

Per i pazienti sui quali le cure standard non fanno effetto, si sta sviluppando la terapia personalizzata tramite farmaci definiti «biologici», in grado di bloccare l’infiammazione specifica alla base dell’asma del singolo individuo (c’è già in commercio da una decina di anni un anticorpo monoclonale anti-IgE e, a breve, arriveranno gli anti-IL5).

La riabilitazione polmonare

La ginnastica respiratoria di cui parla Rocío Muñoz Morales, meglio definita come fisioterapia o riabilitazione polmonare, è un campo di ricerca molto interessante ma ancora poco esplorato per quanto riguarda l’asma. Valida terapia per la broncopneumopatia cronica (la bronchite del fumatore cronico) e le bronchiectasie (malformazioni dei bronchi), secondo studi recenti ha la capacità di ridurre anche l’infiammazione delle vie aeree.

Questo perché tendenzialmente l’attività fisica, anche amatoriale purché praticata in maniera corretta e costante, è un’utile alleata nella lotta contro l’asma. Tale fisioterapia consiste in esercizi in grado, da un lato, di favorire la pulizia delle vie aeree (l’espettorazione del muco accumulato nei bronchi), anche grazie a manovre respiratorie fatte con l’utilizzo di alcuni dispositivi, e, dall’altro, in un allenamento fisico, che, associato a esercizi di respirazione, ha lo scopo di rafforzare la muscolatura del torace.

 

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