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ENEA studia etichette intelligenti per monitorare cibi

Non solo sarà possibile conoscere origine e stato di conservazione dei cibi, ma queste etichette saranno in grado di "parlare" con gli elettrodomestici del futuro. Molto difficili le contraffazioni: ogni etichetta sarà unica e non falsificabile.

Etichette intelligenti per controllare lo stato di conservazione dei cibi grazie a sensori chimici di temperatura e umidità. Fanno parte del progetto di elettronica organica del Centro Enea di Portici in provincia di Napoli, una delle piattaforme più avanzate di sperimentazione di nuovi materiali.

ll centro per lo sviluppo dell’elettronica organica

Il centro di sviluppo per l’elettronica organica – un settore dalle innumerevoli potenzialità e in crescita in tutto il mondo con un giro di affari di oltre 26 miliardi nel 2016 – è il laboratorio TRIPODE, sigla che sta per Tecnologie e RIcerca per la applicazione dei POlimeri nei Dispositivi Elettronici: qui si sperimentano materiali a base di carbonio per la realizzazione di dispositivi e sistemi iper leggeri, flessibili, sottilissimi, a basso costo e a basso impatto ambientale.

Gruppo San Donato

Le etichette RFID

Tra le applicazioni potenzialmente più interessanti ci sono le etichette RFID (dall’inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano identificazione a radiofrequenza), dotate di un innovativo sistema di lettura e di riconoscimento che possono essere utilizzate nei supermercati del futuro.

In questo modo sarà possibile garantire la provenienza dei prodotti che acquistiamo e conoscere sempre in quale ambito della filiera si trova un determinato bene. Queste etichette tra l’altro saranno in grado di parlare con gli elettrodomestici del futuro. Sarà sufficiente avvicinare l’etichetta RFID che troviamo su un prodotto ai nuovi forni e l’elettrodomestico sarà in grado di settarsi nel modo corretto per cucinarlo in autonomia. Tra l’altro questo permetterà anche di evitare contraffazioni, in quanto ogni etichetta è unica e non falsificabile.

 

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