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Veronesi: quella contro il dolore è una battaglia di civiltà

Commento di Umberto Veronesisul blog della FONDAZIONE UMBERTO VERONESI Come oncologo, mi sono sempre battuto contro il dolore, e sono sempre stato convinto che la sofferenza umilia nell’uomo la libertà e la personalità, e qualche volta arriva ad annullare l’individuo. Dietro ogni dolore si possono leggere storie ignorate e penose che rendono la vita un inferno. Soprattutto di donne, infatti oltre il 50 per cento delle donne oltre i 65 anni, sono colpite da questo tormento. I medici (non tutti, per fortuna) sembrano aver dimenticato che il primo dovere del medico è quello di alleviare le pene del malato.

Veronesi e il dolore: Commento di Umberto Veronesi
sul blog della FONDAZIONE UMBERTO VERONESI

Come oncologo, mi sono sempre battuto contro il dolore, e sono sempre stato convinto che la sofferenza umilia nell’uomo la libertà e la personalità, e qualche volta arriva ad annullare l’individuo. Dietro ogni dolore si possono leggere storie ignorate e penose che rendono la vita un inferno. Soprattutto di donne, infatti oltre il 50 per cento delle donne oltre i 65 anni, sono colpite da questo tormento. I medici (non tutti, per fortuna) sembrano aver dimenticato che il primo dovere del medico è quello di alleviare le pene del malato.

Gruppo San Donato

Recentemente gli esponenti di numerose società scientifiche e fondazioni, riuniti a congresso hanno constato che non basta una legge, definita la più avanzata d’Europa e che ha lo scopo di combattere appunto il dolore cronico, non quello oncologico, per dare sollievo a un popolo di sofferenti. Le leggi sono lettere morte se manca la volontà dell’uomo ad applicarla. E in questo caso se manca una vera cultura medica di renderla attiva.

I medici, soprattutto i medici di famiglia, devono sentire l’urgenza di abbandonare pregiudizi assolutamente infondati, come quello che i farmaci oppioidi possano creare dipendenza. I farmaci a base di oppio non sono da riservare ai malati terminali, come molti credono erroneamente, ma sono invece, adeguatamente ed intelligentemente usati, il rimedio che può restituire la qualità della vita a un numero altissimo di persone afflitte da dolore cronico.

Quella contro il dolore è una battaglia di civiltà, e secondo me il livello sanitario di un Paese si può misurare proprio in base a ciò che si fa per combattere il dolore, e si può misurare anche il livello di democrazia di quel paese. Perciò mi sono sentito in dovere di parlare del dolore anche a ferragosto, perché si tratta di un «indicatore» importantissimo circa non soltanto la qualità delle cure mediche, ma dell’organizzazione sanitaria nel suo insieme, e anche del livello di democrazia del Paese.

Umberto Veronesi (1925-2016)

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