Proteggere la pelle dei più piccoli dal sole è un imperativo, ma questo non significa trasformarli in piccoli Nosferatu da spiaggia. Il sole infatti fa bene, sia all’umore che alle ossa: bisogna soltanto dosarlo nella maniera giusta. Ecco come farlo in 6 semplici mosse.
Occhio all’orologio
Il consiglio è quello di esporre i bambini la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 17.00. Sotto i 2 anni di età la durata dell’esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle ore 18.00-18.30.
Poco alla volta
I bambini devono “assaggiare” il sole in modo graduale: la melanina che fa da scudo alla pelle ha bisogno di tempo per entrare in azione, quindi meglio evitare le lunghe e saltuarie esposizioni tipiche delle vacanze mordi-e-fuggi nel weekend.
L’ombrellone non basta
Il sole c’è anche quando non si vede: lo prendiamo anche se è nuvoloso o se stiamo riparati sotto l’ombrellone. Stesso discorso in acqua, dove il calore non viene percepito ed è più facile andare incontro a scottature. Anche quando si va in montagna bisogna proteggersi dal sole: dai 300 metri sul livello del mare in su, le radiazioni aumentano del 4-5%.
Bere, bere, bere
Una corretta idratazione migliora lo stato di salute della pelle e allontana il rischio di colpi di calore. Quindi offrite spesso da bere acqua, succhi frutti o altre bevande non fredde e a piccoli sorsi.
Pelle pulita al sole
Prima di esporre la pelle al sole non bisogna applicare profumi e deodoranti che potrebbero sensibilizzarla provocando macchie e irritazioni.
Schermare la pelle
Proteggete i più piccoli con cappellino, maglietta e occhiali da sole. Fondamentale poi la scelta della protezione solare: per non sbagliare, ecco il video con i consigli della dottoressa Maria Concetta Fargnoli, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università dell’Aquila.
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