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Coppie omosessuali e figli

E' un nuovo modello di famiglia non accettato da tutti, per il bambino è una situazione anomala e non bisogna comportarsi come se non lo fosse:"L'importante è essere disponibili ad affrontare tutte le difficoltà" dice l'esperta di OK Grazia Attili

Il tema delle coppie omosessuali che decidono di avere un figlio è nuovo e complesso, non privo di pregiudizi da parte di chi non condivide certe scelte fuori dalla normalità. Ma come vivono queste situazioni i figli? Come ci si deve comportare? Abbiamo approfondito l’argomento con Grazia Attili, professore ordinario di Psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma (puoi chiederle un consulto). Nel dipartimento di Scienze sociali dirige l’unità di ricerca “Sistemi sociali, Strutture mentali e Attaccamento”. È autrice del libro “Amore imperfetto”, edito da Il Mulino, che parla del rapporto genitori-figli.

Coppie omosessuali e desiderio di diventare genitori. Come sta cambiando la famiglia nella nostra società?

Gruppo San Donato

L’argomento è recente e al momento ci sono pochi studi che documentano una realtà sociale così nuova, delicata e non di facile interpretazione. Ogni coppia è a sé e ogni nucleo famigliare segue dinamiche proprie e questo vale sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali.
Di sicuro, a livello sociale, questo nuovo modello di famiglia non è così facilmente accettato perché sconvolge secoli di un’idea tradizionale di che cosa sia una famiglia, le reazioni sono spesso di diffidenza, a causa di una educazione a volte troppo rigida o alla mancanza di contatti con questo genere di realtà. Le coppie omosessuali che decidono di avere figli prendono delle decisioni nuove e vanno incontro a conseguenze altrettanto nuove, in quanto toccano la morale tradizionale individuale e collettiva.

E’ giusto parlare di due mamme e di due papà?

Sì e no. All’interno di una coppia, sia questa eterosessuale o omosessuale, il bambino individua la sua figura di riferimento, quella che lo fa sentire protetto e che lo conforta, da cui rifugiarsi se ha paura o si sente male. È una predisposizione biologica e ottimale. La figura che viene a svolgere questo ruolo è per lo più quella materna, mentre quella maschile ha il compito di “spingere” e stimolare. In una coppia omosessuale bisogna vedere come i due partner si organizzano nei ruoli, di solito uno/a si comporta da mamma e l’altro/a da papà e può accadere che uno si faccia chiamare papà o mamma e l’altro venga chiamato per nome. Forse la difficoltà maggiore nell’individuare la figura “di conforto”, che coccola la troverà un bambino allevato da una coppia omosessuale dove entrambi i partner sono di sesso maschile perché gli uomini hanno meno predisposizione a certi ruoli tipicamente femminili.

Come aiutare il bambino ad affrontare con serenità il giudizio del mondo esterno?

Stando molto vicini a lui e non negando che è una situazione anomala. Entrambi i genitori devono accogliere le sue domande in maniera aperta e disponibile al dialogo, affrontando insieme le varie situazioni che si presentano. I suoi dubbi, le sue paure, le sue insicurezze non devono essere evitati ma accolti con naturalezza e il giusto grado di coinvolgimento.
La coppia deve essere sensibile e abituare il bambino progressivamente, per gradi alla realtà che vive, così che si troverà ad affrontare i compagni di scuola o i loro genitori, la società insomma, nel migliore dei modi.

Nel caso il padre, o la madre, biologici siano presenti nella sua vita, come parlargli del loro ruolo all’interno del nucleo famigliare?

Ai bambini va sempre detta la verità, sono in grado di capire molte più cose di quanto un adulto pensi. L’importante è essere disponibili ad affrontare tutte le difficoltà che strada facendo si presentano nella vita famigliare. La cosa fondamentale non è rivelare chissà quali verità al bambino, che comunque in un contesto di coppia omosessuale dovrebbe aver già realizzato da tempo, ma piuttosto far accettare la sua situazione al mondo esterno. Il giudizio o la curiosità dei compagni di scuola, o dei loro genitori, deve essere motivo di confronto positivo e non avvertito come una minaccia.

Dunque alla fine vale la regola di sempre e cioè quanto affetto si riceve?

Senza dubbio. I genitori non sono sempre come li vorremmo, e non sono certo perfetti, ma devono cercare di esserlo il più possibile, per la stabilità emotiva del figlio, per dargli ciò di cui ha bisogno. Devono capire i suoi bisogni, che ha delle paure, che ha bisogno di calore, di rassicurazioni. Si dice spesso che fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo e gli errori vengono commessi in egual misura sia nelle coppie eterosessuali che in quelle omosessuali. Bisogna dare amore ai propri figli, soltanto questo conta per loro.

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