Cervello

Marijuana sintetica: tutti i pericoli

Dalle convulsioni all'ictus: questa sostanza può avere conseguenze molto più gravi della cannabis naturale

Alcuni la chiamano “K2”, altri “spice”, ma la sostanza non cambia: la marijuana sintetica può provocare effetti tossici molto più gravi della cannabis naturale, a volte anche fatali. A mettere in guardia tutti i consumatori, disposti a provare ogni genere di novità pur di passare indenni ai controlli anti-droga, è uno studio condotto presso l’Università dell’Arkansas e pubblicato su Trends in Pharmacological Sciences.

Marijuana sintetica: una moda recente

«Tutto è cominciato agli inizi degli anni 2000 in Europa e negli Stati Uniti, quando abbiamo iniziato a vedere persone di ogni tipo che arrivavano al pronto soccorso dicendo di aver fumato marijuana, ma che manifestavano sintomi insoliti», spiega il farmacologo Paul L. Prather. Partendo da questo fatto, il gruppo di ricerca dello specialista ha passato in rassegna tutti gli studi pubblicati sui nuovi cannabinoidi sintetici, concludendo che non solo sono chimicamente differenti rispetto alla marijuana, ma hanno pure effetti molto più tossici, talvolta mortali. Come la cannabis naturale, queste nuove sostanze attivano il recettore CB1 dei cannabinoidi che si trova nel sistema nervoso centrale, ma lo fanno «con un’intensità molto superiore, probabilmente attivando anche altri tipi di recettori cellulari finora sconosciuti», afferma William E. Fantegrossi, co-autore dello studio.

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I rischi della marijuana sintetica sulla salute

I casi clinici documentati finora comprendono sintomi acuti e a lungo termine, che vanno dalle convulsioni alla catatonia, dal danno renale all’ipertensione, dalla tossicità cardiaca all’ictus ischemico. Gli effetti collaterali più comuni includono vomito prolungato e grave, ansia, attacchi di panico e psicosi in individui predisposti. Secondo le stime, la marijuana sintetica avrebbe inoltre provocato circa 20 morti tra il 2011 e il 2014.

Il pericolo sul web

Un altro rischio evidenziato dai ricercatori è la facilità con cui queste nuove sostanze possono essere acquistate anche dai giovanissimi su Internet, senza sapere realmente cosa stanno comprando. «Tra le varie partite di droga, prodotte da diversi laboratori, non cambia solo la quantità di molecole attive, ma anche la loro qualità», sottolinea William E. Fantegrossi. «E in un singolo prodotto in genere si trovano almeno tre, se non cinque, diversi cannabinoidi sintetici mescolati».

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