Salute

Un esame del sangue ci dirà se avremo un infarto entro sei mesi

Una ricerca svedese ha messo a punto un algoritmo utilizzabile da tutti per predire se avremo la pericolosissima malattia cardiovascolare

Un esame del sangue per scoprire se avremo un infarto 6 mesi prima che accada. La notizia arriva direttamente da uno studio dei ricercatori dell’Università di Uppsala in Svezia, che hanno collaborato con altri centri di ricerca europei.

Un semplice esame del sangue per scoprire se avremo un infarto potrebbe rivoluzionare la prevenzione 

Gli esperti hanno parlato di una scoperta rivoluzionaria. Un algoritmo riesce a identificare le probabilità di essere colpiti da un infarto nei 6 mesi successivi all’esame. Si tratta, secondo i ricercatori, di uno strumento capace quindi di prevedere gli infarti. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Cardiovascular Research.

Gruppo San Donato

Va da sé che identificare il rischio di infarto 6 mesi prima, potrebbe consentire interventi tempestivi e migliorare significativamente la qualità della vita delle persone a rischio.

Già un altro gruppo di ricerca lavora a un test del sangue predittivo, ma l’obiettivo è diverso

Un altro gruppo di ricercatori sta mettendo a punto un esame del sangue che valuti la situazioni della troponina. Si tratta di una molecola che si forma nel cuore dopo che ha subito un trauma. In genere i livelli di troponina sono così bassi da non permettere di essere rilevati.

Quando vengono identificati significa che c’è stato un evento traumatico. Il test a cui si sta lavorando permette di rilevare anche livelli molto bassi di questo enzima. In questo modo si può capire se avremo un infarto da lì a poco.

La situazione degli infarti in Italia

Ogni anno solo in Italia circa 120.000 persone hanno un infarto. Alto il tasso di mortalità: 25.000 di questi pazienti perdono la vita prima di riuscire a raggiungere un Pronto Soccorso. Chi riesce ad arrivare in ospedale ha molte più probabilità di salvarsi. Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte nel nostro Paese e in tutto il mondo occidentale. 

Un esame del sangue per scoprire se avremo un infarto: scoperte molecole nelle persone che poi hanno avuto un infarto 

I ricercatori hanno analizzato poco meno di 170.000 persone, provenienti da sei diversi Paesi del Vecchio Continente. Nessuno dei 169.053 volontari aveva avuto una malattia cardiovascolare. Nell’arco di un semestre 420 di loro hanno avuto un infarto.
Il gruppo di ricerca aveva prelevato i campioni di sangue di tutte le persone coinvolte all’inizio della sperimentazione. Confrontando i campioni delle persone sane con quelle che hanno avuto l’evento cardiocircolatorio, i ricercatori hanno scoperto che chi ha poi avuto l’infarto aveva livelli più alti di alcune proteine e specifici metaboliti, rispetto agli altri.

L’algoritmo sarà consultabile online da tutti

Insieme a esperti di software, gli scienziati hanno messo a punto un algoritmo online. Grazie alla combinazione di alcuni dati biologici e fattori di rischio come l’età, il sesso, la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e trigliceridi, questo algoritmo è capace di fare una valutazione del rischio di infarto fino a sei mesi prima che si verifichi.
Ciò che è ancora più interessante è che presto questo sistema sarà messo online, quindi accessibile a tutti. Una volta compilate le risposte con gli esiti di un esame del sangue sapremo a che livello sia la nostra prevenzione cardiologica.
Ricordiamo che la maggior parte delle malattie cardiocircolatorie può essere prevenuta adottando stili di vita idonei.
I ricercatori vogliono ora concentrarsi sul ruolo delle 90 molecole che hanno identificato analizzando i campioni di sangue prelevati ai volontari.
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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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