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Tumore al seno: nuovo farmaco senza chemio ora negli ospedali

È disponibile per molte pazienti un farmaco che migliora la qualità della vita anche delle donne che hanno un tumore in stadio avanzato

Approvato e rimborsato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per tutte le pazienti, in pre, peri e post-menopausa, colpite da un carcinoma mammario avanzato o metastatico positivo ai recettori ormonali (HR+), negativo al recettore del fattore umano di crescita epidermico di tipo 2 (Her2-). Si tratta di tumori al seno che colpiscono circa 7 donne su 10 nei casi di stadio avanzato, che in numeri vuol dire circa 10.000 persone ogni anno solo in Italia. Resta fondamentale riconoscere i sintomi del tumore al seno, che non sono solo i noduli.

Il sì al nuovo farmaco senza chemio da parte dell’Aifa arriva dopo l’ok di quella europea, grazie alla pubblicazione dei risultati degli studi Monarch 2 e Monarch 3.

Gruppo San Donato

Farmaco senza chemio: l’Abemaciclib

Il farmaco si chiama Abemaciclib e ora è disponibile sul mercato italiano. Si tratta di un inibitore selettivo delle chinasi ciclina-dipendenti (Cdk) 4&6, capace di impedire la proliferazione delle cellule cancerogene. È un farmaco ad alta selettività e a differente profilo di sicurezza. La conseguenza è che è l’unico inibitore di (Cdk) 4&6 che può essere somministrato in continuo, inibendo costantemente lo stimolo alla proliferazione del cancro.

Farmaco senza chemio: lo schema della terapia

La terapia del farmaco senza chemio prevede la contemporanea assunzione di un inibitore dell’aromatasi non steroideo (Nsai), come anastrozolo o letrozolo o di fulvestrant. Altrimenti il trattamento con Abemaciclib  può essere utilizzato come terapia endocrina iniziale o in donne che hanno ricevuto una precedente terapia endocrina.

Questi risultati sono stati confermati anche nelle pazienti con fattori prognostici negativi, il cui tumore era rapidamente progredito o si era diffuso ad altri organi, come fegato o polmoni. Generalmente questa situazione significa che il cancro è particolarmente aggressivo.

Abemaciclib se preso insieme a fulvestrant ritarda il ricorso alla chemioterapia, con un tempo mediano alla chemioterapia di 50,2 mesi contro 22,1 mesi del placebo. Questo dato costituisce un traguardo di rilievo nel trattamento del carcinoma mammario avanzato poiché i medici mirano a ritardare il più possibile la chemioterapia.

Farmaco senza chemio: aveva già dimostrato grande efficacia

La terapia a base del farmaco senza chemio Abemaciclib con un Nsai era già risultata efficace nelle pazienti con carcinoma mammario avanzato nello studio Monarch 3. Il trattamento riduce le probabilità di progressione della malattia o di morte del 46 per cento. Un altro dato interessante contenuto nello studio Monarch 2, è che questa combinazione di farmaci è in grado di far aumentare la sopravvivenza globale di 9,47 mesi – da 37,25 a a 46,72 mesi.

Il parere dell’esperto

“Questo farmaco è un inibitore selettivo molto efficace in grado di prolungare il controllo della malattia nelle pazienti con tumore al seno sensibile agli ormoni”. Così commenta la notizia Pierfranco Conte, professore di Oncologia medica all’Università di Padova e direttore della divisione di Oncologia medica 2, all’Istituto Oncologico Veneto. “Aveva già mostrato un notevole beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione. Ora, però, i risultati del Monarch 2, mostrano un miglioramento significativo anche nella sopravvivenza globale delle donne affette da carcinoma mammario avanzato HR+, Her2-. Queste pazienti hanno un’opzione di trattamento che può consentire loro un allungamento di vita. Non dimentichiamo che quando ricevono una diagnosi di carcinoma mammario avanzato, le pazienti apprendono anche che la loro malattia, per quanto possa essere gestita, rimane incurabile. Oggi possiamo offrire una speranza in più”.

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