Salute

Quali sono le persone più a rischio di Long Covid?

Sono arrivati tre studi che indicano quali siano i fattori di rischio che aumentano il rischio di sviluppare Long Covid

Sono diverse le ricerche che si stanno concentrando sulle persone più a rischio di Long Covid. Sapere prima chi siano i soggetti più a rischio è molto importante per poter mettere in atto il più velocemente possibile il possibile trattamento anche se al momento non esiste una cura. Sappiamo anche che la vaccinazione offre una protezione da quella che in termini tecnici si chiama PASC, Post Acute Sequelae of Covid 19. I sintomi di Long Covid possono durare anche mesi e colpiscono in media un terzo dei pazienti che abbiano preso la malattia. Tra i sintomi più comuni le difficoltà respiratorie, una tosse persistente, stanchezza, dolore toracico e nebbia cerebrale.

Persone più a rischio di Long Covid: la ricerca italiana

I ricercatori del centro di ricerca bolognese ha analizzato i dati di 100 pazienti che erano stati ricoverati nell’ospedale del capoluogo emiliano. Tra di loro 60 manifestava ancora sintomi dopo due mesi dalle dimissioni. A sei mesi la percentuale scendeva al 40%, quindi sempre alta.

Gruppo San Donato

Persone più a rischio di Long Covid: i quattro fattori di rischio

Uno studio americano ha messo in fila i quattro diversi fattori di rischio. Il primo è la presenza di autoanticorpi, il livello ematico di RNA virale all’inizio dell’infezione, la riattivazione del virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi e il diabete di tipo 2. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.

I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 200 pazienti, che hanno monitorato per 2-3 mesi dalla diagnosi di Covid. A distanza di almeno due mesi circa il 37% manifestava alcuni sintomi di Long Covid. Tra di loro il 95% alla diagnosi del Covid aveva almeno uno dei quattro fattori di rischio identificati nello studio. Il più comune era la presenza di autoanticorpi, presente nei due terzi dei casi di Long Covid.

Una ricerca svizzera evidenzia come avere pochi anticorpi aumenti le probabilità

Un’altra ricerca condotta da un gruppo di esperti svizzero ha invece sottolineato come i fattori di rischio principali siano bassi livelli di anticorpi e la presenza di asma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications.

Il gruppo di esperti ha analizzato i dati di 175 pazienti e di 40 volontari sani valutati come gruppo di controllo. Centotrentaquattro pazienti sono stati monitorati per un anno. Tra chi ha sviluppato il Long Covid, quasi tutti avevano bassi livelli di anticorpi IgM e IgG3. Le IgM compaiono all’inizio dell’infezione. Le immunoglobuline G invece crescono in una seconda fase e sono i cosiddetti anticorpi specifici.

 

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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