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Quali sono i rischi di un’iperglicemia postprandiale costante?

L'aumento del rischio cardiovascolare è più alto rispetto a chi ha valori alti di glicemia a digiuno

Le conseguenze di un’iperglicemia postprandiale costante possono interessare molti pazienti con diabete di tipo 1 e 2. Lo dicono i dati dei sondaggi: circa il 50% dei diabetici riferisce di avere avuto delle iperglicemie dopo i pasti nell’ultimo mese, mentre il 30% dichiara di avere più di tre episodi alla settimana. Ecco come capire di avere i valori troppo alti. 

Il comportamento dei pazienti

Inoltre, manca un corretto monitoraggio. Secondo un recente studio, i pazienti con diabete disattendono le raccomandazioni delle linee guida, che raccomandano di misurare la glicemia sia prima i pasti che una-due ore dopo, almeno a giorni alterni. Il comportamento dei pazienti non è neanche lontanamente vicino alle direttive: misurano spesso quella a digiuno, ma in media due volte al mese quella dopo i pastiScopri qui quali sono i valori a rischio.

Gruppo San Donato

Le conseguenze

Quali sono i rischi? «Il Diabetes Intervention Study o il più recente San Luigi Gonzaga Diabetes Study hanno evidenziato come l’aumento della glicemia postprandiale si associ a un aumento del rischio cardiovascolare in maniera più forte rispetto all’aumento della glicemia a digiuno, in una popolazione seguita per 14 anni di follow up» spiega Edoardo Mannucci, diabetologo, Professore associato al Dipartimento di scienze biomediche, sperimentali e cliniche Mario Serio dell’Università di Firenze. Ascolta l’intervento completo nella videointervista.

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