Salute

Parkinson: la scoperta di una causa può rivoluzionare le terapie

Negli Stati Uniti hanno dimostrato un evento che precede la degenerazione dei neuroni che fa partire la malattia. Ecco cosa può accadere ora

Aggiunto un importante tassello nella comprensione delle cause del Parkinson. Un recente studio della Facoltà di Medicina della Northwestern University ha dimostrato che un mal funzionamento delle sinapsi dei neuroni causa una mancanza di dopamina e precede la neurodegenerazione. Le sinapsi sono degli spazi estremamente piccoli attraverso i quali i neuroni possono comunicare tra loro.

Ora più comprensibili le cause del Parkinson

Finora si pensava che fosse la degenerazione dei neuroni la prima causa della malattia di Parkinson. I ricercatori hanno scoperto che c’è invece un altro evento prima e cioè il mal funzionamento delle sinapsi. Terapie che mirino quindi alle sinapsi che non funzionano bene sia utile prima delle degenerazione dei neuroni.

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I numeri in Italia

Solo nel nostro Paese ci sono 250.000 persone costrette a convivere con Parkinson. Il sintomo più riconosciuto è il tremore, dovuto alla rigidità muscolare. Questo tremore può aumentare in caso di stato di ansia e bradicinesia che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti. Le attuali terapie permettono in molti casi di gestire la malattia, anche se non esiste una cura definitiva.

Studi sul Parkinson possibili solo su campioni umani

I ricercatori hanno messo sotto la lente del microscopio i neuroni del mesencefalo di alcuni pazienti. L’uso di dati umani è fondamentale, perché sappiamo da una recente ricerca che la fisiologia del cervello dei topi è diversa da quella degli esseri umani. Grazie all’analisi dei neuroni gli scienziati hanno scoperto che le sinapsi dopaminergiche non funzionano correttamente in diverse forme genetiche della malattia di Parkinson.

L’importanza di riciclare o eliminare le mitocondrie tra le cause del Parkinson

Il gruppo di lavoro ha cercato di spiegare come diversi geni collegati con questa patologia conducano alla degenerazione dei neuroni dopaminergici umani. Si utilizza un esempio per comprendere meglio. Si prendano due operai in un immaginario impianto di riciclaggio neuronale. I due lavoratori si chiamano gene Parkin e PINK1.

Tra le loro funzioni c’è quello di riciclare le mitocondrie troppo vecchie o troppo usate. Le mitocondrie producono l’energia della cellula. Se queste mitocondrie troppo vecchie o troppo usare restano all’interno della cellula, possono provocare un disfunzionamento cellulare. Il processo di riciclaggio o rimozione di queste vecchie mitocondrie si chiama mitofagia.

Il ruolo di Parkin nello sviluppo della malattia

Quando tutto funziona bene PINK1 attiva Parkin, in modo da riciclare o eliminare le mitocondrie. Quando ci sono alterazioni delle copie di PINK1 o Parkin sviluppano la malattia di Parkinson a causa di una mitofagia inefficace. Per sviluppare la malattia occorre una perdita totale di Parkin. Ci sono casi però in cui anche solo una perdita parziale di questo gene causa la patologia. I ricercatori hanno scoperto che Parkin controlla anche il rilascio della dopamina.

Gli esperti hanno così capito che bisogna potenziare Parkin per prevenire la degenerazione dei neuroni dopaminergici. Questa scoperta può portare alla messa a punto di farmaci capaci di stimolare Parkin per prevenire la degenerazione neuronale nel Parkinson.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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