Salute

L’herpes simplex può uccidere?

Una donna abruzzese è deceduta in seguito a un'encefalite da herpes simplex. Ecco di cosa si tratta, come si manifesta e in che modo si può intervenire

Il cuore di Veronica ha smesso di battere a causa di un’encefalite da herpes simplex. La donna, un’abruzzese di 32 anni, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara con febbre molto alta e in stato confusionale: dopo una prima dimissione, viene finalmente ricoverata ma poco dopo la situazione precipita e i medici non possono fare altro che dichiararne il decesso. Dall’autopsia effettuata sul corpo della mamma, originaria di Montesilvano, è emerso che a provocarne la morte è stato un edema cerebrale, provocato a sua volta da un’encefalite non diagnosticata tempestivamente.

Cos’è l’encefalite

Si tratta di una rara infiammazione del tessuto cerebrale, che può essere causata da infezioni virali comuni: in chiunque, ma soprattutto nelle persone con un sistema immunitario indebolito, nei bambini e negli anziani, i virus dell’herpes simplex e zoster, di Epstein-Barr, del morbillo, della parotite, dell’influenza e della rosolia possono raggiungere il cervello e dare luogo a un’encefalite. La patologia può essere scatenata anche da infezioni virali contratte da animali o da artropodi vettori, come zecche e zanzare, e infezioni batteriche. In rari casi può essere causata da un fungo.

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Come si manifesta

Inizialmente la patologia può essere confusa con una banale influenza: i sintomi, infatti, non sono specifici e comprendono febbre altamal di testa, nauseavomito. Con l’aggravarsi del quadro clinico possono insorgere anche confusione mentale, convulsioni, allucinazioni, difficoltà a muoversi e parlare, perdita della sensibilità in alcune parti del corpo, fotofobia, rigidità del collo e della nuca, rush cutanei.

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Come si diagnostica

Per diversificare l’encefalite da altre patologie cerebrali lo staff medico procede inizialmente con degli accertamenti radiografici, cioè la Tac e la risonanza magnetica. Per verificare la presenza di virus, batteri, funghi o altri parassiti, inoltre, si può prelevare una piccola quantità di liquido cefalo-rachidiano dalla colonna vertebrale, attraverso una puntura lombare. Infine, per avere un quadro completo della situazione si possono eseguire anche un encefalogramma e gli esami del sangue e delle urine.

Si può curare?

Se la patologia viene diagnosticata tempestivamente, si procede con la somministrazione di farmaci antivirali, in presenza di infezione da virus, o di antibiotici, in caso di infezione batterica. Se necessario, si può intraprendere anche una terapia di supporto, che prevede assistenza respiratoria, idratazione per via endovenosa e l’uso di farmaci antinfiammatori. Nei casi più gravi, quando l’infezione ha ormai raggiunto il cervello in maniera estesa, può insorgere un arresto respiratorio che può portare al decesso.

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