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Apalutamide: un nuovo farmaco per il tumore alla prostata “aggressivo”

In Italia il tumore della prostata è il più frequente tra i maschi e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori a partire dai 50 anni di età. Spesso il tumore alla prostata ha tempi di crescita molto lenti, in altri casi, invece, si diffonde rapidamente e sviluppa metastasi già alla prima diagnosi. È il caso del carcinoma prostatico resistente alla castrazione non metastatico, uno stadio della malattia in cui il tumore non risponde più ai trattamenti che
riducono il testosterone: il 90% dei pazienti con questo tipo di tumore sviluppa metastasi. Oggi per questo tumore esiste una terapia.

Un nuovo farmaco per il tumore alla prostata “aggressivo”

«Il tumore alla prostata è una malattia molto diffusa e gravata da elevati costi sociali. Se come associazione di volontariato oncologico, fondata con grande lungimiranza dal professor Umberto Veronesi, la nostra missione è, in primis, d’informare e sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce di questo tumore maschile, con altrettanta risolutezza sosteniamo gli sforzi della ricerca scientifica verso cure migliori e, se possibile, risolutive» commenta Maria Laura De Cristofaro, Presidente volontario di Europa Uomo. «Salutiamo, quindi con molto favore la disponibilità in Italia di questo importante farmaco, che può concretamente rafforzare le prospettive di una cura per i pazienti affetti da tumore alla prostata».

Gruppo San Donato

Apalutamide ha una potente attività antitumorale

Il farmaco di chiama apalutamide, è prodotto in Italia nello stabilimento Janssen di Latina per il mercato europeo e di altri continenti, e ha una potente attività antitumorale, ottenuta aumentando la morte (apoptosi) delle cellule tumorali e riducendone quindi la proliferazione. «Il vantaggio di questo trattamento in termini di sopravvivenza globale è evidente» conferma Orazio Caffo, Direttore dell’Unità operativa oncologia medica all’Ospedale di Trento. «Apalutamide si è dimostrato ben tollerato in questi pazienti con malattia avanzata con un chiaro beneficio in termini di qualità di vita. L’introduzione di apalutamide nella pratica clinica rappresenta un ulteriore passo avanti nei progressi di questi anni che consentono oggi ai nostri pazienti affetti da tumore prostatico di affrontare con maggiore serenità la loro malattia».

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