Salute

La ginnastica in acqua attenua il linfedema

Dopo l'intervento per un tumore al seno, può verificarsi un ristagno di liquidi a livello del braccio. Si affronta con linfodrenaggio e terapia in piscina

Il linfedema è il ristagno del liquido linfatico, che circola nel corpo attraverso i vasi linfatici. Può essere causato da situazioni infammatorie come flebiti e adeniti. Molto più spesso però è una conseguenza della rimozione dei linfonodi ascellari praticata quando si opera un tumore al seno. Ne soffre infatti il 20-30% delle donne che hanno subito questo intervento.

«Può manifestarsi subito dopo l’operazione, ma in genere arriva dopo vari anni», dice Gemma Martino, direttore del centro studi di oncologia Metis a Milano. «Raramente passa da solo, mentre di norma si mantiene e/o aumenta nel tempo».

Gruppo San Donato

Sintomi del linfedema

Il braccio si gonfia e diventa pesante, la spalla è indebolita, si ha a volte la sensazione di una corda che tira in corrispondenza dell’ascella e i movimenti sono difficoltosi.

Diagnosi

Il linfedema si accerta con la misurazione della circonferenza del braccio in più punti, confrontando le misure con quelle rilevate prima dell’intervento. A volte si ricorre a ecocolordoppler o a linfoscintigrafia.

Terapie per il linfedema

«Dopo l’asportazione del tumore al seno si possono fare sedute di linfodrenaggio a ultrasuoni o manuale, cioè massaggi leggeri che stimolano lo smaltimento degli accumuli linfatici, a scopo preventivo o curativo. Queste sedute andrebbero ripetute più volte in un anno», continua Martino. «Terapie compressive, eseguite con apposite macchine, come pressoterapia o linfopress, sono riservate ai linfedemi duri e stratificati».

Quanto costano questi trattamenti?

Poche Regioni italiane rimborsano questi trattamenti, ma ci si può rivolgere ad associazioni di donne operate al seno, che cercano di offrire un servizio a prezzi agevolati, coprendo in parte le spese. Un linfodrenaggio manuale di un’ora costa dai 60 agli 80 euro.

L’intervento

«Alcuni chirurghi propongono di risolvere il linfedema con un intervento detto anastomosi linfovenosa», conclude Martino. «Questa operazione può a volte ridurre il volume del braccio, ma richiede ugualmente, poi, terapie drenanti manuali».

Vita quotidiana con il linfedema

Il linfedema non pregiudica la vita quotidiana, né l’attività lavorativa, se questa non comporta atti ripetitivi e pesanti. Unici accorgimenti: evitare orologi da polso, braccialetti e anelli stretti e bagni in acqua troppo calda. Per attenuare il gonfiore sono indicati il nuoto e la ginnastica in acqua.

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