Salute

Il piede cavo si combatte con i plantari

Chi appoggia il peso solo sulla parte anteriore e sul calcagno può ricorrere alle solette personalizzate, realizzate dal podologo

Quella del piede cavo è una malformazione, congenita o acquisita, caratterizzata da un’esagerata concavità dell’arcata plantare. «È il contrario del piede piatto: l’area d’appoggio è limitata alla parte anteriore e al calcagno e la parte mediana è rientrante più del dovuto», spiega Mauro Montesi (puoi chiedergli un consulto), direttore dell’Istituto podologico italiano di Roma e presidente dell’Associazione italiana podologi (Aip). Insomma, si forma una specie di volta esagerata.

• Sintomi: dolore al piede e fascite plantare o anche a tutta la gamba, a volte mal di schiena.

Gruppo San Donato

• Diagnosi: si ottiene con radiografia e con l’esame baropodometrico, che valuta la qualità dell’appoggio a terra del piede. Ulteriori indagini sono l’esame del passo (si valuta la camminata) ed eventuali analisi per escludere che alla base della malformazione vi sia una patologia neurologica.

• Terapie. Per evitare la progressione del difetto, si devono portare plantari personalizzati, a lievitazione, realizzati dal podologo. Non si tratta quindi di scarpe ortopodiche. Nei bambini fino a cinque-sei anni si può ricorrere anche alla fisioterapia, con manipolazioni che tendono a ripristinare la forma corretta del piede. L’intervento chirurgico è indicato quando la deformità è progressiva e grave e le terapie conservative hanno fallito. Le tecniche vanno dalla liberazione dei tessuti molli alle trasposizioni tendinee fino agli interventi sull’osso oppure varie combinazioni di queste. La scelta del tipo di intervento dipende dall’età del paziente e dal grado di malformazione.
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Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2011

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